[Il sole24Ore 05/05/2011] Da social network a social media. Può l'evoluzione di Twitter e la rilevanza che questo ha assunto nell'ecosistema internazionale dei media essere un modello di crescita anche per Facebook? Il punto di forza di Facebook, la rete privata di amici con cui condividere contenuti personali, è il punto di debolezza che impedisce oggi al social network di affermarsi pienamente come canale di informazione. Certo, la massa di utenti raggiunta in paesi come l'Italia lo rende appetibile all'occhio dei media - il Fatto quotidiano vanta il primato del giornale europeo con il maggior numero di fan, pari a circa mezzo milione - ma il dibattito pubblico che si sviluppa al suo interno è frammentato e difficilmente misurabile nel suo impatto a causa dei diversi livelli di privacy impostati dagli utenti sui contenuti condivisi.
Pur con questi limiti Facebook incentiva i giornalisti ad essere attivi sulla piattaforma, con una pagina fan da utilizzare per promuovere gli articoli scritti altrove ma soprattutto come canale di ascolto sul proprio lavoro e sugli argomenti da approfondire maggiormente.
Se Twitter può dirsi imbattibile sul piano dell'immediatezza, vedi la diffusione della notizia della mortedi Osama Bin Laden, e su quello della ricercabilità, Facebook può giocare la carta della prima community planetaria, che si esprime con la propria identità online. Per valorizzare questo asset che nessun'altro player può vantare, la direzione da percorrere è quella dell'integrazione tra Facebook e i siti d'informazione. Grazie ai social plugin e ai bottoncini che incentivano la condivisione degli articoli con i propri amici Huffington Post è stato tra i primi a proporre un giornale più personalizzato, con il quale interagire seguendo gli spunti e le discussioni alle quali ha partecipato la nostra rete di amici. Con un investimento di risorse limitato e un ponte con Facebook Connect ogni testata, se lo vuole, può da un lato conoscere meglio il punto di vista del lettore e da un altro offrire una esperienza di fruizione delle notizie più rispondente agli interessi e alle esigenze del navigatore, senza nulla togliere ai lettori che vogliono continuare a leggere il giornale senza partecipare.
La prossima frontiera? Come alcune applicazioni offrono già - Flipboard da quasi un anno, Trove da qualche settimana - in un domani molto prossimo Faebook stesso potrebbe filtrare tra informazioni condivise all'interno della nostra rete e notizie più diffuse in assoluto tra i membri italiani, fino ad arrivare a produrre sulla base dei dati già in possesso del network un giornale plurale alternativo e complemetare alle singole testate giornalistiche. Che sia questo il giornale del futuro?
Luca Conti
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