[Repubblica.it 19/12/2013]
SEMPRE più vicini a Internet e ai social network, un po' meno a videocamere ed ebook. A rivelare questi cambiamenti
nelle abitudini degli italiani è il rapporto dell'Istat su cittadini e
nuove tecnologie 2013. Il primo dato che colpisce è che le famiglie
italiane con accesso a Internet dalla propria abitazione sono ormai sei
su dieci, passate dal 55,5 per cento dello scorso anno al 60,7 per cento
del 2013. In aumento anche il numero di chi possiede un personal
computer: nel 2012 lo si trovava nel 59,3 per cento delle famiglie
mentre ora siamo arrivati al 62,8. Al web sono collegati in totale 15
milioni e 138 mila nuclei familiari, di cui ben 14 milioni e 893 mila
possiedono una connessione a banda larga. [Leggi tutto...]
giovedì 19 dicembre 2013
mercoledì 18 dicembre 2013
Social network:pericoli per adolescenti
[CellulareMagazine 16/12/2013]
L'invito agli adolescenti è "occhi aperti" su Internet, per non cadere in trappola di cyber-bullismo e gradite sorprese. A dimostrare le pericolosità del Web è l'indagine condotta da Federconsumatori e Adusbef, che ha analizzato il comportamento on-line dei ragazzi da 12 a 17 anni. Ben 8 adolescenti su 10 navigano in Rete per più di un'ora al giorno e 9 su 10 vanta un profilo sul social network, utilizzati per il 75% dei casi per leggere notizie e postare foto personali.
Questi comportamenti, si legge nel documento proposto dalle associazioni, genera una mole "rilevante di dati riversati in rete" che "se non gestita in modo responsabile e accorto, espone i ragazzi al rischio delle molestie e del bullismo". Non è un caso che 4 intervistati su 10 ritengono di essere rimasti in qualche modo vittime di diffusione di notizie false o riservate pur senza che questo sia sfociato in veri e propri episodi di bullismo o di stolkeraggio.
E ancora: il 41% del campione ritiene di essere rimasto vittima di atteggiamenti scorretti. Essere presi di mira è un pericolo reale sentito dal 71% dei ragazzi. Il 90% ritiene che "le vessazioni, le molestie, il bullismo messi in campo attraverso i canali di Internet possano aver avuto un ruolo significativo nei casi dolorosi di cronaca sfociati nel suicidio di giovani vittime".
Tutto ciò è ancora più complicato nell'era dei dispositivi mobili, che permettono un collegamento costante ai social e al Web. Ecco perché Federconsumatori e Adusbef hanno deciso offrire assistenza gratuita ai minori vittime di bullismo e molestie in Rete attraverso un apposito progetto per sensibilizzare sul tema della web reputation.
Luca Figini
L'invito agli adolescenti è "occhi aperti" su Internet, per non cadere in trappola di cyber-bullismo e gradite sorprese. A dimostrare le pericolosità del Web è l'indagine condotta da Federconsumatori e Adusbef, che ha analizzato il comportamento on-line dei ragazzi da 12 a 17 anni. Ben 8 adolescenti su 10 navigano in Rete per più di un'ora al giorno e 9 su 10 vanta un profilo sul social network, utilizzati per il 75% dei casi per leggere notizie e postare foto personali.
Questi comportamenti, si legge nel documento proposto dalle associazioni, genera una mole "rilevante di dati riversati in rete" che "se non gestita in modo responsabile e accorto, espone i ragazzi al rischio delle molestie e del bullismo". Non è un caso che 4 intervistati su 10 ritengono di essere rimasti in qualche modo vittime di diffusione di notizie false o riservate pur senza che questo sia sfociato in veri e propri episodi di bullismo o di stolkeraggio.
E ancora: il 41% del campione ritiene di essere rimasto vittima di atteggiamenti scorretti. Essere presi di mira è un pericolo reale sentito dal 71% dei ragazzi. Il 90% ritiene che "le vessazioni, le molestie, il bullismo messi in campo attraverso i canali di Internet possano aver avuto un ruolo significativo nei casi dolorosi di cronaca sfociati nel suicidio di giovani vittime".
Tutto ciò è ancora più complicato nell'era dei dispositivi mobili, che permettono un collegamento costante ai social e al Web. Ecco perché Federconsumatori e Adusbef hanno deciso offrire assistenza gratuita ai minori vittime di bullismo e molestie in Rete attraverso un apposito progetto per sensibilizzare sul tema della web reputation.
Luca Figini
Fare didattica nel Web 2.0: dall'ebook al self managed content
[01net. 17/12/2013]
Un ebook sui nuovi percorsi dell'education nel mondo digitale.
Racconta l'esperienza di un corso e di una proposta di innovazione didattica targate Aica-Itsos di Cernusco.
Quando le tecnologie incontrano la didattica succede sempre qualcosa.
È ciò che si evince dal rapporto redatto da Roberto Bellini, scaricabile qui a lato in ebook (in tutti i formati: pdf, epub, mobi), dell'esperienza condotta da Aica e dall'Itsos di Cernusco su una proposta di innovazione nell'insegnamento che fa capo all'utilizzo dei nuovi dispositivi e delle nuove metodiche.
In estrema sintesi, le caratteristiche dell'innovazione didattica presentata nel documento sono tre:
• La scelta dei docenti di lavorare in immersione totale nel web.
• L'identificazione e selezione dei principali strumenti e metodologie di lavoro per la docenza, rispetto ai tre ruoli che i docenti assumono nella progettazione, realizzazione e verifica dei risultati del percorso didattico .
• La costituzione in nuce di una smart community nella scuola che coinvolge la maggioranza degli attori che giocano un ruolo nella didattica.
Se ne trae che i risultati raggiunti sono due:
1 - la disponibilità di un nuovo materiale didattico, generato dall'esperienza dei docenti, supportato dai materiali testuali in formato elettronico messi a disposizione dagli editori scolastici, validato con il contributo degli studenti, in una parola gestito e utilizzato realmente;
2 - la disponibilità di un percorso metodologico verificato e riproponibile per una estensione della sperimentazione ad una rete di scuole.
È ciò che si evince dal rapporto redatto da Roberto Bellini, scaricabile qui a lato in ebook (in tutti i formati: pdf, epub, mobi), dell'esperienza condotta da Aica e dall'Itsos di Cernusco su una proposta di innovazione nell'insegnamento che fa capo all'utilizzo dei nuovi dispositivi e delle nuove metodiche.
In estrema sintesi, le caratteristiche dell'innovazione didattica presentata nel documento sono tre:
• La scelta dei docenti di lavorare in immersione totale nel web.
• L'identificazione e selezione dei principali strumenti e metodologie di lavoro per la docenza, rispetto ai tre ruoli che i docenti assumono nella progettazione, realizzazione e verifica dei risultati del percorso didattico .
• La costituzione in nuce di una smart community nella scuola che coinvolge la maggioranza degli attori che giocano un ruolo nella didattica.
Se ne trae che i risultati raggiunti sono due:
1 - la disponibilità di un nuovo materiale didattico, generato dall'esperienza dei docenti, supportato dai materiali testuali in formato elettronico messi a disposizione dagli editori scolastici, validato con il contributo degli studenti, in una parola gestito e utilizzato realmente;
2 - la disponibilità di un percorso metodologico verificato e riproponibile per una estensione della sperimentazione ad una rete di scuole.
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martedì 3 dicembre 2013
Nativi digitali, odio-amore per l'hi-tech: il 76% pensa che li renda meno umani
[Key4Biz 22/11/2013]
Gli italiani sono tra i primi al mondo per passione tecnologica, la metà, infatti, non vede l'ora di mettere le mani sull'ultimo dispositivo hi-tech arrivato sul mercato, ma ultimi per innovazione. Un dato poco lusinghiero, considerando anche che Il 77% degli intervistati in Italia crede che la propensione all'innovazione di una nazione sia un fattore importante di benessere sociale.
All'Italia
spetta un altro primato negativo: solo 7 italiani su 100 riconoscono
nel Governo una forza trainante per l'innovazione tecnologica nel Paese.
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Gli italiani sono tra i primi al mondo per passione tecnologica, la metà, infatti, non vede l'ora di mettere le mani sull'ultimo dispositivo hi-tech arrivato sul mercato, ma ultimi per innovazione. Un dato poco lusinghiero, considerando anche che Il 77% degli intervistati in Italia crede che la propensione all'innovazione di una nazione sia un fattore importante di benessere sociale.
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