[ADV strategie di comunicazione]
È stato presentato ieri presso la sede di RCS il sito Twigis.it, la versione italiana di Tweegee.com,
il social network per bambini – nato nel 2008 – che vanta 4 milioni di
utenti unici sparsi in tutto il mondo. Frutto della partnership tra il
gruppo israeliano Tweegee e RCS, Twigis.it si propone come punto di
riferimento online per bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni,
offrendo loro uno spazio sicuro e controllato per giocare, informarsi e
interagire con i propri amici. Un progetto particolarmente innovativo in
Italia, dove i bambini affrontano le prime esperienze digitali in rete
sempre più presto, grazie a tablet e pc.
“Il lancio di Twigis.it si inserisce perfettamente nel nostro piano di sviluppo da editore a multimedia company”, spiega Alceo Rapagna, Chief Digital Officer di RCS Media Group.
“Questa strategia favorisce la nascita di nuovi prodotti in ottica
“digital first” e partnership con startup nazionali e internazionali e
operatori digitali specializzati per creare quel “complemento di gamma”
che ci permetterà di far emergere sempre di più il nostro approccio
digital”.
“La strategia di Tweegee è quella di andare nei paesi non di lingua
inglese e infatti, a oggi, è presente in Russia, Turchia, Brasile e
Argentina, con partner importanti come Walt Disney, Ikea, Kellogg’s,
Lego, Nestlé e molti altri”, sottolinea Enrico Filì,
Responsabile RCS Digital Ventures. “Il business model è quello del
social media marketing – continua Filì – che prevede la sponsorizzazione
dei contenuti e l’interazione continua con gli utenti. Il vantaggio per
gli advertiser è quello di raggiungere la loro audience concentrata in
un unico posto, nel momento in cui è maggiormente predisposta a
intergire con i brand”.
Intrattenimento e sicurezza sono le parole chiave di Twigis, che si
presenta come un aggregatore di contenuti localizzati (giochi, news,
musica, film, mondi virtuali pensati specificatamente per l’Italia) con
funzionalità social costantemente controllate. News italiane e
internazionali appositamente selezionate e pensate per ragazzi,
condivisione di file e contenuti, calendari personali, forum e chat, ma
anche fumetti e appassionanti sfide: ogni particolare è pensato per
stimolare le abilità e la creatività dei piccoli visitatori, che si
possono divertire in un’atmosfera colorata, coinvolgente e completamente
sicura. Tutte le attività e i post, infatti, sono moderati: ogni
discussione o messaggio viene sottoposto ad approvazione prima di poter
essere pubblicato, in modo da proteggere i ragazzi da contenuti
inappropriati.
“Twigis si propone di diventare la prima community online in Italia
per i bambini dai 6 ai 12 anni”, afferma il responsabile del social
network Giuliano Benaglia. “Il nostro obiettivo è
quello di raggiungere più di 900mila utenti unici/mese entro 12 mesi dal
lancio – previsto per settembre – costruendo con loro un rapporto di
fiducia basato sulla qualità dei contenuti e le attvità dedicate”.
Shay Bloch, CEO e Fondatore di Tweegee, ha così
commentato il lancio di Twigis.it in Italia: “Con questa piattaforma
intendiamo lanciare un nuovo modo di considerare internet, rivolgendoci
a un mercato ancora poco esplorato e dalle grandi potenzialità.
Inoltre, riteniamo che la localizzazione dei contenuti e l’attenzione
alla cultura locale rappresentino un valore aggiunto per una realtà che,
pur avendo un respiro internazionale, intende parlare di tematiche
vicine al suo pubblico”.
Il lancio sarà comunicato sui mezzi RCS, ma sono previste anche
campagne online su altri siti e portali in target. La raccolta
pubblicitaria è affidata a PRS.
venerdì 26 luglio 2013
Infanzia, Spadafora: "Auspico Parlamento convochi presto commissione"
[Prima Pagina News 24/07/2013]
“Finalmente è stata nominata la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, adesso auspico che venga convocata quanto prima e inizi ad operare. Sono disponibile fin da subito a collaborare, nel rispetto delle competenze, perché soltanto una determinata azione sinergica può ottenere azioni concrete per i diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia”. Così Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, commenta la nomina dei componenti della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. “Nelle mie visite sui territori ho ascoltato le voci dei bambini, ho raccolto storie, proposte, anche degli operatori che, a diverso titolo, dedicano la loro vita ai più piccoli. C’è un mondo di persone seriamente impegnate che chiede di poter contribuire al miglioramento dei diritti: va costruito un ponte che colleghi il mondo silenzioso dei minorenni alle Istituzioni. In questo contesto il Parlamento e la Commissione espressamente dedicata all’infanzia e all’adolescenza rivestono un ruolo centrale. La Commissione è prevista per legge – sottolinea Spadafora - , e fa parte di quel “sistema infanzia” fatto di tanti pianeti e satelliti che si è venuto a creare in modo progressivo in Italia. Un sistema non organico: Osservatori, Tavoli, Gruppi di lavoro che stiamo studiando per proporne una riforma, e chiedo sin da ora alla Commissione di lavorare insieme”. Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ricorda che: “Le Commissioni parlamentari delle precedenti legislature hanno mostrato come essa possa essere un luogo chiave per lo sviluppo di una cultura dell’infanzia e per la definizione delle leggi, delle politiche e delle prassi necessarie per tradurre in concreto i diritti dei bambini e degli adolescenti. Ma per ottenere questo è necessaria una volontà politica forte e costante”.
“Finalmente è stata nominata la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, adesso auspico che venga convocata quanto prima e inizi ad operare. Sono disponibile fin da subito a collaborare, nel rispetto delle competenze, perché soltanto una determinata azione sinergica può ottenere azioni concrete per i diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia”. Così Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, commenta la nomina dei componenti della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. “Nelle mie visite sui territori ho ascoltato le voci dei bambini, ho raccolto storie, proposte, anche degli operatori che, a diverso titolo, dedicano la loro vita ai più piccoli. C’è un mondo di persone seriamente impegnate che chiede di poter contribuire al miglioramento dei diritti: va costruito un ponte che colleghi il mondo silenzioso dei minorenni alle Istituzioni. In questo contesto il Parlamento e la Commissione espressamente dedicata all’infanzia e all’adolescenza rivestono un ruolo centrale. La Commissione è prevista per legge – sottolinea Spadafora - , e fa parte di quel “sistema infanzia” fatto di tanti pianeti e satelliti che si è venuto a creare in modo progressivo in Italia. Un sistema non organico: Osservatori, Tavoli, Gruppi di lavoro che stiamo studiando per proporne una riforma, e chiedo sin da ora alla Commissione di lavorare insieme”. Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ricorda che: “Le Commissioni parlamentari delle precedenti legislature hanno mostrato come essa possa essere un luogo chiave per lo sviluppo di una cultura dell’infanzia e per la definizione delle leggi, delle politiche e delle prassi necessarie per tradurre in concreto i diritti dei bambini e degli adolescenti. Ma per ottenere questo è necessaria una volontà politica forte e costante”.
giovedì 25 luglio 2013
I 5 migliori social network per la famiglia
[Fastweb 24/07/2013]
Pinterest
Dagli Hangout di Google+ a Rootsy, passando per Pinterest. I migliori social network per tutta la famiglia
C'è un social network praticamente per tutto. Rimodulando una vecchia
pubblicità di qualche anno fa, si riesce a cogliere un aspetto della
realtà della Rete inesistente fino a qualche anno fa: la nascita, quasi
come funghi, di social network di ogni genere. Da quelli strani a quelli per gli amanti del fitness passando per quelli che aiutano a scoprire il significato dei sogni. In un panorama così ricco e variegato non potevano mancare delle piattaforme sociali dedicate alla famiglia.
Navigando magari un po' a casaccio ci si può imbattere in vere e proprie sorprese, come Rootsy. E anche vecchie conoscenze – come ad esempio Google+ con i suoi Hangout e Pinterest – possono, tutto ad un tratto, scoprirsi social network perfetti per le esigenze di ogni famiglia.
Google+
Si potrebbe credere che ci si sia sbagliati, ma Google+
sembra essere un social network tagliato su misura per le famiglie.
Anche se molti si chiedono ancora quale sia la reale utilità del social network di Big G,
andando a spulciare in profondità tutte le sue caratteristiche, si
scopre che può tornare molto utile a famiglie con membri sparsi un po'
in tutto il mondo. Basti pensare che gli utenti Gmail (il servizio di
posta elettronica di Google, con le cui credenziali è possibile
usufruire di tutti i servizi Google) sono 425 milioni circa ed è molto
probabile che, ad esempio, lo zio emigrato negli Stati Uniti decine di
anni fa abbia accesso proprio a Google+.
Gli Hangout,
in particolare, possono tornare molto utili se si devono organizzare
riunioni di famiglia o viaggi in comitiva con i parenti. Grazie alla
possibilità di creare videoconferenze con 10 partecipanti alla volta, si
potrà fare un briefing pre-viaggio e definire tutti assieme gli
ultimi dettagli anche se non fosse possibile incontrarsi fisicamente.
Grazie a Google, inoltre, sarà possibile condividere con tutto il
parentame le foto e i video girati nell'ultima riunione di famiglia.
Dovete organizzare la prossima riunione di famiglia, il matrimonio di
vostra sorella o la ristrutturazione di casa e volete un aiuto per
collezionare idee? Nulla meglio di Pinterest.
Chiamate a raccolta tutti i parenti (o magari solo quelli più prossimi)
e chiedete aiuto a loro per trovare i migliori abiti da sposa della
Rete, i migliori addobbi o i luoghi incantati dove spendere i giorni
della luna di miele.
E se si vuole organizzare la festa a sorpresa per l'anniversario di
matrimonio dei genitori, iniziate a raccogliere idee aprendo un board
privato e quindi invisibile agli occhi di genitori curiosi e troppo
invadenti.
Rootsy
Alla ricerca di un social network per creare un immenso albero
genealogico di tutta la famiglia, che permetta magari di risalire fino
al capostipite? Rootsy
è quello che stavate cercando. Questo social permette di organizzare
tutte le relazioni parentali, aggiungendo foto e video che aiutino a
ricostruire i ponti con i familiari lontani.
Per ogni membro della famiglia, oltre a foto e video, sarà possibile
aggiungere una breve biografia, riunendo così in un unico luogo –
ancorché non fisico – tutte le gesta familiari e condividerle con tutti i
parenti.
Family Crossing
Family Crossing
tenta di ridefinire gli standard dei social network dedicati all'ambito
familiare. Mentre FamilyLeaf può sembrare una sorta di imitazione di
Facebook in quanto a funzioni e aspetto grafico, questo social network
vuole crearsi una propria immagine e una propria riconoscibilità, sia
sotto il punto di vista grafico sia sotto il punto di vista delle
funzionalità. Non solo foto, filmati e aggiornamenti di status: i
familiari potranno condividere ricette (compresa quella segreta del
ciambellone della nonna), indirizzi, programmi e altri file.
A disposizione di tutti gli iscritti dei seguitissimi forum, dove
cercare consigli e suggerimenti per creare un ambiente idilliaco
all'interno della famiglia.
FamilyLeaf
Se credete che, nonostante i continui ritocchi, le politiche di
protezione della privacy di Facebook siano sin troppo libertine per
condividere liberamente tutto ciò che riguarda la famiglia, allora
dovete concedere un'opportunità a FamilyLeaf.
Questo social network familiare, dall'aspetto molto simile alla
creatura di Mark Zuckerberg, impone regole stringenti sulla condivisione
dei contenuti e sul livello di privacy: si potranno, ad esempio,
condividere degli aggiornamenti di status e delle foto, ma senza avere
la possibilità di taggare nessuno.
Vietato anche inviare messaggi privati e non è disponibile la funzione
calendario; ognuno, però, può salvare le informazioni private di ogni
parente in una sezione segreta e sicura del proprio profilo.
Copyright © CULTUR-E Media e Minori, ricostituito il Comitato. Catricalà: ‘Dovrà innovare per considerare anche i contenuti online
[Key4biz 19/07/2013]
Il ministero dello Sviluppo economico ha ricostituito il Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione media e minori con un provvedimento che non comporta oneri di alcun genere a carico dello Stato.
Obiettivo del Comitato: tutelare i minori nella fruizione dell'offerta televisiva anche nelle sue forme evolutive e online.
"Si avvertiva – ha detto il Viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Antonio Catricalà - alla luce del rapido progresso tecnologico e dell'evoluzione delle modalità della fruizione dei contenuti l'urgenza della ricostituzione del Comitato che dovrà riflettere anche su eventuali innovazioni normative".
Il Codice, firmato nel 2002, "ha la finalità di offrire degli strumenti di tutela per le categorie più deboli - spiega una nota - quali i minori, nella fruizione passiva dei contenuti audiovisivi”.
[Leggi tutto...]
Il ministero dello Sviluppo economico ha ricostituito il Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione media e minori con un provvedimento che non comporta oneri di alcun genere a carico dello Stato.
Obiettivo del Comitato: tutelare i minori nella fruizione dell'offerta televisiva anche nelle sue forme evolutive e online.
"Si avvertiva – ha detto il Viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Antonio Catricalà - alla luce del rapido progresso tecnologico e dell'evoluzione delle modalità della fruizione dei contenuti l'urgenza della ricostituzione del Comitato che dovrà riflettere anche su eventuali innovazioni normative".
Il Codice, firmato nel 2002, "ha la finalità di offrire degli strumenti di tutela per le categorie più deboli - spiega una nota - quali i minori, nella fruizione passiva dei contenuti audiovisivi”.
[Leggi tutto...]
venerdì 19 luglio 2013
Spotify: nel 2012 in Italia 10 mln di pc hanno scaricato illegalmente. Per FIMI necessari strumenti di enforcement
[Key4biz 18/07/2012]
Spotify, piattaforma che fornisce musica in streaming, ha pubblicato lo studio “Adventures in the Netherlands”, un’analisi approfondita sul fenomeno della pirateria musicale.
La ricerca realizzata da Will Page, Director of Economics di Spotify, contiene anche un interessante paragone con l’Italia, uno dei mercati in cui Spotify è appena entrato e in cui la pirateria è un fenomeno dilagante.
Dall’analisi risulta che il download illegale di musica in Italia è una tendenza diffusa, molto più che nei Paesi Bassi.
Secondo i dati di Musicmetric, infatti, ben 10,7 milioni di indirizzi IP italiani hanno scaricato musica illegalmente nel 2012: il rapporto è di 77 IP torrent unici ogni 100 connessioni residenziali. La seconda osservazione è che chi scarica è recidivo: il 66% degli IP che ha scaricato musica pirata tra gennaio e giugno 2012 lo ha rifatto anche tra luglio e dicembre. [Leggi tutto...]
Spotify, piattaforma che fornisce musica in streaming, ha pubblicato lo studio “Adventures in the Netherlands”, un’analisi approfondita sul fenomeno della pirateria musicale.
Dall’analisi risulta che il download illegale di musica in Italia è una tendenza diffusa, molto più che nei Paesi Bassi.
Secondo i dati di Musicmetric, infatti, ben 10,7 milioni di indirizzi IP italiani hanno scaricato musica illegalmente nel 2012: il rapporto è di 77 IP torrent unici ogni 100 connessioni residenziali. La seconda osservazione è che chi scarica è recidivo: il 66% degli IP che ha scaricato musica pirata tra gennaio e giugno 2012 lo ha rifatto anche tra luglio e dicembre. [Leggi tutto...]
Social media fuori moda, la bolla si sta sgonfiando
[Wall Street Italia 17/07/2013]
NEW YORK (WSI) - La bolla dei social media si sta sgonfiando. Secondo quanto riporta CB Insights, società di ricerca americana, lo scorso trimeste i gruppi Internet attivi nel settore hanno raccolto il 2% dei fondi messi sul mercato dai venture capitalist. Una percentuale nettamente inferiore rispetto al 6% investito dagli Angel investor nei due anni terminati a metà 2012.
Il picco è stato toccato durante il terzo trimestre del 2011, quando i gruppi di social network, Twitter in testa, raccolsero qualcosa come 3,8 miliardi di dollari pari al 21% dei fondi investiti dalle società di venture capital.
Ancora una volta, dunque, undici anni dopo il picco delle dot-com del Nasdaq, la Silicon Valley sta raggiungendo un nuovo punto di saturazione. "Siamo nel mezzo di un’altra bolla. "E questa volta la bolla è guidata da social media e dalle applicazioni studiate per il consumatore" ", ha fatto notare Matthew Cowan, co-fondatore della società di investimento Bridgescale Partners.
L'aria che tira sembra tuttavia meno pesante se confrontata alla bolla di Internet del 2000. Certo, le quotazioni di Zynga e Groupon sono andate a picco negli ultimi mesi, tuttavia gli investimenti complessivi in tecnologia continuano ad un ritmo affidabile. L'importo totale degli investimenti di rischio in aziende Internet nell’ultimo trimestre è stato 3,625 miliardi dollari, vicino ai livelli del terzo trimestre del 2011 e molto più alto di quanto non fosse in precedenza.
NEW YORK (WSI) - La bolla dei social media si sta sgonfiando. Secondo quanto riporta CB Insights, società di ricerca americana, lo scorso trimeste i gruppi Internet attivi nel settore hanno raccolto il 2% dei fondi messi sul mercato dai venture capitalist. Una percentuale nettamente inferiore rispetto al 6% investito dagli Angel investor nei due anni terminati a metà 2012.
Il picco è stato toccato durante il terzo trimestre del 2011, quando i gruppi di social network, Twitter in testa, raccolsero qualcosa come 3,8 miliardi di dollari pari al 21% dei fondi investiti dalle società di venture capital.
Ancora una volta, dunque, undici anni dopo il picco delle dot-com del Nasdaq, la Silicon Valley sta raggiungendo un nuovo punto di saturazione. "Siamo nel mezzo di un’altra bolla. "E questa volta la bolla è guidata da social media e dalle applicazioni studiate per il consumatore" ", ha fatto notare Matthew Cowan, co-fondatore della società di investimento Bridgescale Partners.
L'aria che tira sembra tuttavia meno pesante se confrontata alla bolla di Internet del 2000. Certo, le quotazioni di Zynga e Groupon sono andate a picco negli ultimi mesi, tuttavia gli investimenti complessivi in tecnologia continuano ad un ritmo affidabile. L'importo totale degli investimenti di rischio in aziende Internet nell’ultimo trimestre è stato 3,625 miliardi dollari, vicino ai livelli del terzo trimestre del 2011 e molto più alto di quanto non fosse in precedenza.
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