La web app per trasformare gli articoli in Rete e renderli più facili da scorrere diventa freemium e inaugura un'applicazione per iPhone. I proventi? Il 70 % va agli editori. Wired.it ha intervistato il suo ideatore di Gianni Sibila
Ormai ci siamo abituati. Troppe cose da leggere, troppo poco tempo: è il Web 2.0, bellezza. Stimoli e link che ti arrivano da ogni dove, e in pochi secondi devi decidere se vale la pena leggere quel pezzo o andare oltre. Così in Rete si moltiplicano servizi e app di time management della lettura, che ti permettono di mettere da parte quell’articolo e leggerlo quando hai tempo e concentrazione. Ma anche così, spesso manca qualcosa. Anzi, non manca, qualcosa è di troppo: se si cerca un’esperienza di lettura rilassante, le pagine web sono faticose e piene di distrazioni. Readabilty è la risposta: una web app che permette di semplificare le pagine sullo schermo, rendendole simili a quelle di un libro. Basta installare un Bookmarlet - ovvero una linea di JavaScript - sulla barra del proprio browser e ci si ritrova con un tastino quasi magico, che rende leggibile ogni pagina.
Readabilty esiste da due anni, ma recentemente è diventato un servizio freemium: la funzione base continua ad essere gratuita. Ma se volete un’app per iOs– sviluppata assieme a Marco Arment, la mente di Instapaper, il più popolare servizio di ReadLater in circolazione – e se volete un servizio con funzioni avanzate, potete pagare dai 5 dollari in su. E il 70% di questi soldi verrà ridistribuito ad autori e lettori di ciò che avete letto. Ci siamo fatti spiegare il sistema da Rich Ziade, l’ideatore di Readabilty.
Ci puoi raccontare come è nato Readabilty?
"Due anni fa, mi resi conto che la mia esperienza di lettura in Rete era frustrante. Continuavo a cercare il tasto ' Stampa' o a fare copia e incolla del testo per leggere. Così, durante un paio di weekend, ho creato la prima versione di Readabilty. Era un semplice tool per pulire una pagina per legggere più comodamente".
Da allora, come è cambiato il servizio?
"Nel tempo, abbiamo migliorato l’algoritmo, e semplicemente aggiunto alcune caratteristiche qua e là. Il cambiamento importante è dello scorso febbraio: abbiamo lanciato un nuovo servizio che non solo rende più comodo leggere in qualsiasi momento nel browser, ma permette anche di salvare articoli in un secondo tempo, per leggerli su un device mobile o ovunque. Abbiamo anche creato un modello per sostenere chi scrive: il 70% del costo del servizio va a chi crea i contenuti".
Secondo te, a che tipo di bisogni risponde Readabilty?
"Credo che risponda a diversi bisogni. La comodità e l’affaticamento della vista quando leggere è una necessità indispensabile, per esempio. Ma anche la flessibilità di leggere quando ti pare. Infine, come dicevo prima, sostenere la scrittura e la pubblicazione fa parte di ciò in cui Readabilty crede".
Recentemente siete passati ad un modello Freemium, con alcuni servizi a pagamento…
"I lettori possono sempre sfruttare le funzionalità classiche e istantanee di Readability.
Chi paga il servizio ottiene la funzione ' Read later', le applicazioni e il supporto per il mobile e sostiene gli scrittori e gli editori che ama".
Il servizio “ Read later” è simile a quello che offre Instapaper… Tra l’altro avete collaborato proprio con Marco Arment, che ne è il creatore e l’anima. In cosa consiste questa collaborazione?
"Marco è diventato un nostro partner per aiutarci nel rendere Readabilty efficace su iOS. La nostra applicazione per iPhone e iPad è basata sul codice di quella di Instapaper. Dal canto suo, Marco ha integrato Readability in Instapaper, di modo che i suoi utenti possano sostenere dal canto loro gli autori".
Ci dicevi che il 70% del costo mensile del servizio viene ridistribuito tra autori ed editori. Come funziona?
"Readabilty tiene un log di tutto ciò che ogni utente legge. Alla fine del mese, distribuisce quello che l’utente pagato – da 5 dollari a quanto decide – sulla base della frequenza di visite di ogni sito".
Questo sistema dei pagamenti etici è già stato sperimentato in passato - per esempio nella musica - con risultati non sempre esaltanti e reazioni discordanti. Tu cosa ne pensi?
"Bella questione. Ciò che credo distingua Readabilty è che non chiede alla gente di pagare attivamente ogni volta che accede a un sito. Il nostro è un servizio passivo: la gente usa un’app, legge e il contributo avviene automaticamente ed in modo invisibile. Crediamo sia una distinzione importante, perché non vogliamo che la percezione sia di fare un’elemosina. Vogliamo offrire un servizio che valga il suo costo e vogliamo che il sostegno che si dà a chi scrive sia un effetto indiretto del servizio stesso".