lunedì 5 agosto 2013

Smartphone e Bambini, attenzione!

[Webnotizie 05/08/2013]
I genitori dovrebbero stare ben attenti a far giocare i propri bambini con il loro smartphone.
Secondo una notizia di CBS News, infatti, sembra che i bambini che giocano con un telefonino sin dalla più tenera età potrebbero avere dei problemi nello sviluppo di alcune aree del cervello. Negli Stati Uniti, addirittura, il 25% dei bambini da 1 a 3 anni hanno il loro smartphone, con i genitori che lo vedono come un mezzo di apprendimento.

Smartphone, per i bambini sono una distrazione nociva

Gli esperti dicono tuttavia che i bambini non sono in grado di imparare dagli smartphone, ma li usano solo come “distrazione”. La preoccupazione maggiore è quella legata all’impatto del telefono su alcune aree del cervello che tipicamente si sviluppano nel corso dell’infanzia.

Smartphone e bambini, attenzione allo sviluppo del cervello

L’uso del telefono potrebbe provocare nei bambini dei seri problemi sociali, verbali e di apprendimento che si porterebbero dietro per tutta la vita.
La psichiatra americana Gail Saltz avrebbe infatti detto durante una recente puntata di “CBS This Morning: Saturday” che l’uso degli smartphone che attualmente i genitori permettono ai loro bambini è molto dannoso per l’infante. I più grandi vedono lo smartphone come un sostituto del “babysitting”, per evitare che il bambino si annoi.
Da 1 a 3 anni un bimbo dovrebbe invece imparare ad ascoltare e a parlare, dovrebbe toccare le cose e lavorare di fantasia e creatività, non dovrebbe invece vedere video su Youtube o giocare con un telefono, dato che questo minimizza l’importanza di questa fase dell’apprendimento.
Via | timesofindia.indiatimes.com

Twitter vara nuove regole contro abusi e minacce

[La Repubblica 03/08/2013]
LONDRA - Twitter, il servizio di microblogging del momento, ha introdotto nuove regole per mettere un freno agli abusi compiuti attraverso il social network. L'azienda californiana ha annunciato di avere aggiornato la propria policy per far capire chiaramente agli utenti che i comportamenti offensivi non verranno più tollerati. "La gente merita di sentirsi al sicuro su Twitter", hanno annunciato la responsabile della sicurezza Del Harvey e Tony Wang, direttore generale per il Regno Unito. [Leggi tutto...]

Un’app per bambini fatta dai bambini

[Wired 02/08/2013]
Che succede se lo staff di una delle più originali riviste per bambini su iPad, Timbuktu, incontra 25 ragazzi e li mette al lavoro intorno al tema La scuola dei sogni? Facile: nel giro di una settimana, dall’8 al 12 luglio scorsi, salta fuori un’app per tablet. “Non volevamo insegnare ai bambini quali sono i programmi per fare un’app", racconta Elena Favilli, Ceo di Timbuktu. "Il nostro ambizioso obiettivo era quello di lavorare insieme a loro come una grande redazione: condividendo obiettivi, dividendosi i compiti, assumendosi responsabilità, sperimentando fallimenti e gioie”.

Il Digital Summer Camp di Timbuktu alla H-Farm di Roncade, Treviso, ha dato dunque i suoi frutti: il programmino, ribattezzato Scuola Luna – i ragazzi hanno deciso che la loro suola dei sogni è proprio sul nostro satellite – sarà infatti disponibile sull’App Store alla fine di agosto. È la prima app realizzata dai bambini per i loro coetanei.

Tutto il team di Timbuktu ha lavorato ogni giorno dalle 9.30 alle 15.30 suddividendo i bambini in vari gruppi", continua Favilli, che in questa avventura è affiancata dall’art director Samuele Motta, dalla musicista Elettra Bargiacchi, dalla marketing director Erica Capanni e dalla creative director Francesca Cavallo. "Ogni gruppo si è occupato di un aspetto della costruzione dell'app: design, illustrazioni, registrazione suoni, realizzazione video. La cosa fantastica è che tutto è emerso dai loro spunti e dalla loro immaginazione. L’iPad è solo l’approdo finale di un lavoro creativo in cui i bambini raccolgono gli spunti dal contesto che hanno intorno, foglie, sassi, colori, scope, erba, carta, spaghi colorati, suoni”.

Ecco allora che è saltata fuori la stanza delle bidelle con le scope lunghe per volare, l’aula della ricreazione con una finestra con cui calarsi sulla Terra con una corda, il salotto spaziale con le sedie di gelatina e le pareti di erba spaziale (sempre per non farsi male) e una stanza in cui i rinoceronti imparano a danzare perché, giustamente, con l’assenza di gravità anche sulla Luna i rinoceronti possono essere leggiadri e gentili. E ovviamente lassù dev’esserci anche un bel parcheggio per i missili, inediti scuolabus.

“Educare i bambini a una cultura dell’innovazione non vuol dire insegnargli a usare le nuove tecnologie, non hanno bisogno del nostro aiuto per quello: vuol dire insegnargli il gusto dei problemi impossibili, e incoraggiarli a immaginare nuovi mondi e solo allora aiutarli a capire come Google e l’iPad possono aiutarli a costruire questi nuovi mondi”.(Simone Cosimi)

I bambini preferiscono leggere su eReader

[Libreriamo 02/08/2013]
MILANO – L’eterna lotta tra eReader e libro classico, soprattutto per quanto concerne la lettura per bambini, risulta essere ancora un terreno di confronto sul quale si avvicendano pareri totalmente opposti. Su questo tema si è pronunciato anche Jordan Shapiro, studioso che si occupa di psicologia, apprendimento e tecnologia. Su Forbes, rivista per la quale collabora, è apparso recentemente un interessante articolo il quale, attraverso una dettagliata argomentazione, spiega come l'eReader si sia rivelato il nuovo strumento utile a stimolare la voglia di leggere tra i bambini. Nonostante questo, eBook e libro cartaceo sono due forme diverse che non si escludono ma possono convivere fianco a fianco contribuendo ognuno a sviluppare particolari abilità nei bambini.

I BAMBINI E LA LETTURA – I bambini, soprattutto quando finisce la scuola, se non hanno come compito assegnato dalle insegnanti la lettura di uno o più libri, tendono a trascorrere la maggior parte del loro tempo davanti a videogiochi, tralasciando i più salutari libri. Focalizzandosi in particolar modo sulla sua esperienza di padre ed appassionato di lettura, Shapiro spiega come il segreto per riuscire a far leggere un bambino sia presentargli in modo differente l’attività: “Non ho mai detto a mio figlio che, tecnicamente, lui stava leggendo. Per proporgli un libro gli dico sempre ‘controlla un po’. Mi sembra bello.’ ”

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Business Insider, in Usa social network sempre più "mobili"

[Corriere delle comunicazione 02/08/2013]
Il collegamento ai social network sta avvenendo sempre più in mobilità negli Usa. Come riporta una recente ricerca di Business Insider, in media gli utenti dei social media si collegano per il 40% del loro tempo da dispositivi mobili, ma Twitter e Facebook hanno già sorpassato la soglia del 50% e Foursquare e Instagram toccano il picco del 99%.
Le “regine” del mobile sono proprio la rete sociale basata sulla geolocalizzazione, disponibile tramite web e applicazioni per dispositivi mobili, e la piattaforma per condivisione immagini acquistata da Facebook (da poco lanciatasi anche nei video). [Leggi tutto...]

Happier è il social network della felicità, già 100mila iscritti e un milione di post

[Downloadblog 27/07/2013]
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Happier! Si tratta di un social network molto particolare, che risponde a esigenze ben precise: siete stanchi di leggere messaggi tristi e infelici sulla vostra bacheca? Proprio non riuscite a sopportare chi usa Facebook come un diario a cui confessare tutti i momenti più brutti della giornata? Questa rete sociale fa proprio al caso vostro.
Non si tratta di discriminare i più tristi, per carità: è che certe volte ottimisti e pessimisti non vanno affatto d’accordo; e lo spirito del team fondatore è proprio questo: quello di permettere agli utenti di condividere solo i momenti più belli della giornata ed evitare che i meno felici contagino tutto il resto.
Com’è il risultato di una tale scelta? Per il momento è buono, anzi: ottimo. Stando a quanto comunicato da una start up di Boston, la stessa che ha lanciato il progetto lo scorso febbraio, gli iscritti sono circa 100mila e crescono in modo vertiginoso: certo, non siamo ai livelli di Facebook e Twitter (su Google Plus ci sarebbe da aprire una parentesi troppo lunga), ma, se il buon giorno si vede dal mattino, Happier ne farà di strada. Anche perché, pensate, è stato un milione il numero dei post condivisi: un risultato davvero niente male, che, ovviamente, rende onore al merito.