mercoledì 23 giugno 2010

Internet, giovani e paure

[Punto Informatico 23/06/2010] Roma - Secondo uno studio commissionato da McAfee circa la metà dei teeenager che passano del tempo online ha condiviso informazioni personali con sconosciuti.

"Anche se i ragazzi sanno che non devono parlare con estranei, online si viene a creare un senso di fiducia e anonimato che fa loro abbassare la guardia", spiega Tracy Mooney, responsabile di cybersicurezza di McAfee.

Lo studio, condotto negli Stati Uniti su 955 ragazzi tra i 13 e i 17 anni, ha cristallizzato le paure dei nuovi genitori, quelli che si trovano a crescere ragazzi in un tempo in cui oltre alle consuete apprensioni, dilaga anche la paura del mondo connesso. In cui spesso i figli si muovono più velocemente dei genitori, evitandone il controllo.
La ricerca ha mostrato infatti che il 69 per cento degli adolescenti statunitensi effettua aggiornamenti del proprio stato presso i social network divulgando anche la propria posizione esatta, il 28 per cento chatta con persone che non conosce nel mondo offline, il 43 per cento rivela il proprio nome, il 24 l'email, il 18 foto, il 12 addirittura arriva a dare il proprio numero di cellulare.

Il 14 per cento, inoltre, ammette di aver adottato qualche tipo di comportamento da "cyberbullo" nel corso del 2010. E quasi la metà non sa come difendersi e reagire se diventasse vittime di cyberbullismo o di molestie. A consolare, il fatto che tale dato, in effetti, mostra un lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti e che una linea viene tracciata dai giovani circa le informazioni aggiuntive come l'indirizzo, il cognome, la scuola e il Social Security number, di cui si mantiene la riservatezza.

Inoltre i controlli da parte dei genitori non sono semplici, anche perché più della metà (il 55 per cento) dei teenager nasconde loro la propria attività in Rete: il 23 per cento chiude o nasconde il browser appena i genitori entrano in stanza, il 32 cancella la cronologia. L'87 per cento, poi, si collega anche da postazioni fuori da casa.

Claudio Tamburrino

lunedì 21 giugno 2010

A Montelupo, prima aula hi-tech Debutta il banco di scuola touch screen

[La Repubblica 21/07/2010] Parte a settembre, da una scuola elementare di Montelupo (in provincia di Firenze), la sperimentazione del primo banco hi-tech. Si tratta di un particolare banco attrezzato con uno schermo inserito nel piano orizzontale e studiato apposta per far lavorare in gruppo i ragazzi in aula. Il banco con video touch screen verrà inserito in un'aula hi-tech con la lavagna interattiva e netbook speciali per gli alunni: il progetto presentato a Firenze, verrà provato da tre classi dell'istituto comprensivo di Montelupo Fiorentino (Firenze), due terze e una quarta della scuola primaria. E' promosso dall'Ansas (Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, ex Indire) in collaborazione con Intel Italia, Smart Technologies, Microsoft Italia, Fondazione Asphi Onlus e il dipartimento di Scienze umane per la formazione dell'Università di Milano-Bicocca.

Dall'osservazione delle lezioni, un gruppo di ricercatori, valuterà "sul campo" in aula, l'impatto delle nuove tecnologie sulla didattica per comprendere anche la qualità dell'apprendimento. Insieme alla lavagna interattiva, già presente in alcune scuole italiane, il progetto hi-tech prevede il debutto del banco interattivo, al primo utilizzo in Italia.

Ogni alunno avrà un netbook chiamato 'Classmate' (compagno di classe) su cui svolgere gli esercizi, come un quaderno multimediale: gli insegnanti possono creare gruppi di lavoro 'virtuali' all'interno della classe, monitorare quello che appare sullo schermo dei singoli Classmate, e all'occorrenza visualizzarne uno sulla lavagna interattiva, sulla quale si può scrivere sia in modalità touch screen, sia con una tavoletta grafica wireless. Le aziende hanno fornito l'attrezzatura gratis in attesa dei risultati della ricerca: oggi una classe high-tech costerebbe fra i 12mila e i 15mila euro. Cifre importanti per una scuola che ha appena varato una politica di tagli sulla spesa, ma che, è stato ricordato da Giovanni Biondi, capo dipartimento per la programmazione delle risorse umane del ministero "punta sull'innovazione della didattica e sull'utilizzo della tecnologia. Guardiano con attenzione alla trasformazione dei modi di apprendimento". Biondi ha anche ricordato il ruolo fondamentale di chi sta in cattedra, spiegando che nessuna tecnologia può essere efficace senza una brava insegnante.

Massimo Faggioli, coordinatore scientifico del progetto sperimentato a Montelupo, ha aggiunto che il ministero ha ordinato 8.000 lavagne interattive da distribuire nelle scuole italiane (costo di una lavagna circa 2mila euro).
di LAURA MONTANARI

venerdì 18 giugno 2010

Storybird: Raccontare e illustrare storie digitali – Smart Digital Storytelling

[Didattica col web 2.0 18/06/2010] Oggi ho casualmente scoperto un sito che promette assai bene, ovviamente gratuito : Storybird. Storybird è un tipico servizio del Web 2.0, o sociale, che usa il racconto collaborativo di storie (in inglese: storytelling) per connettere i bambini e le famiglie. Due o più persone creano una Storybird scrivendo da sé i propri testi e inserendo tutte le immagini a proprio piacimento. A questo punto c’è la possibilità di condividere la Storybird creata e renderla privata o pubblica nella comunità del sito. Il prodotto che otterremo sarà a breve stampabile (a pagamento, nella versione Premium), lo potremo vedere sullo schermo, costruito in modo tale da utilizzarlo come “gioco”, oppure condiviso come se fosse parte di una grande biblioteca.
Storybird è anche una semplice piattaforma per scrittori e artisti che vogliano sperimentare, pubblicare le loro storie, tenersi in contatto con i loro fan.

giovedì 17 giugno 2010

Radio: e' nata 'Dynamo', emittente web realizzata dai bambini con gravi patologie

[Adnkronos 17/06/2010]Una radio che aiuta a star bene. E' nata Radio Dynamo, la web radio realizzata con il contributo di bambini affetti da patologie gravi e croniche, che si ascolta via web all'indirizzo www.radiodynamo.it. L'idea e' di Associazione Dynamo Camp Onlus, primo Camp di Terapia Ricreativa in Italia, che ospita gratuitamente per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi affetti principalmente da malattie oncoematologiche e neurologiche. Radio Dynamo nasce grazie alla collaborazione di Radio DeeJay, per la direzione artistica e la programmazione musicale, e Telecom Italia, per le soluzioni tecnologiche che rendono possibile la diffusione sul web e il collegamento di tutti gli ospedali pediatrici coinvolti. Radio Dynamo realizza programmi di Terapia Ricreativa negli ospedali pediatrici, day hospital e case famiglia coinvolgendo bambini e ragazzi malati nella creazione di programmi radio, con l'aiuto di volontari, musicisti e conduttori radiofonici professionisti. L'obiettivo del progetto e' consolidare l'Outreach programme di Dynamo Camp: portare i programmi di Dynamo Camp anche fuori dal Camp, coinvolgere i bambini che non possono essere fisicamente nella struttura, e i bambini che sono stati ospiti, nei periodi in cui sono a casa o in ospedale. Offrendo loro i vantaggi della Terapia Ricreativa, Radio Dynamo li fara' divertire nella fase di produzione dei contenuti e nella fase di ascolto negli ospedali, nelle case famiglia che li ospitano e naturalmente a casa tramite il web. La radio e' quindi pensata come spazio dedicato ai giovani ascoltatori che possono sentirsi parte di un progetto costruito per loro; e' intrattenimento e terapia, basata sul potere della parola e della musica come espressione e condivisione. La scelta musicale e' divertente e giovanile, con musica di qualita'.

Bambini e sicurezza: biometria per il Web

[RFID Italia 17/06/2010] Netiquette, neologismo che viene dall'inglese net (rete) e dal francese étiquette (buona educazione), significa l'insieme delle regole che disciplinano il comportamento di un utente di Internet nel rapportarsi agli altri utenti attraverso risorse quali newsgroup, mailing list, forum, blog o e-mail in genere.

Secondo una ricerca condotta da Symantec, a fronte di un atteggiamento molto libertario dei genitori italiani che nel 65% dei casi lasciano i propri figli liberi di esplorare i contenuti della rete e impostare autonomamente la propria condotta, il 95% dei bambini del Bel Paese riesce a gestirsi in maniera responsabile, non solo impostando da sé le proprie regole di netiquette basandosi sul buonsenso, ma anche dimostrando di essere informato su quali sono i possibili rischi della navigazione. Secondo i ricercatori, solo raramente i teen ager italiani cederebbero a comportamenti che fuori dal Web sarebbero inaccettabili.

“Agli adulti, che spesso sono meno esperti dei ragazzi – ha spiegato Ida Setti, Consumer Marketing Manager, Symantec Italia & Iberica - spetta un compito importante in termini di approfondimento della propria conoscenza di Internet e del ruolo che svolgono nella vita dei figli”.

I pericoli di un accesso incondizionato al Web non sono solo legati alla cybercriminalità che produce virus e malware.
Come emerge dal “Quattordicesimo rapporto annuale sulla pedofilia on line” ogni giorno nascono 135 nuovi siti e 3 gruppi pedofili nei social network, ossia un incremento del 16,5% solo nel 2009.

Il report diffuso dall'Osservatorio Internazionale di Telefono Arcobaleno, indica inoltre che nelo scorso anno sono stati scoperti 49.393 siti pedopornografici, provenienti da 35 paesi in tutto il mondo. Da una classifica del rapporto emerge che il 22,3% dei pedofili è di origine americana e il quinto posto appartiene all'Italia con il 5%.

I dati sono preoccupanti considerando che ogni giorno sono 100milale visite medie per ogni sito pedofilo. A contribuire alla diffusione di questi fenomeni vi sono una serie di fattori.
Da un lato vi è la mancanza di cooperazione fra diversi stati e le soluzioni locali mirate a contrastare la pedofilia non permettono di raggiungere soluzioni efficaci in diversi territori. Dall'altra parte, internet di sicuro non contempla a pieno la riservatezza delle informazioni personali e ne tanto meno esistono metodi infallibili di prevenzione che contrastano tali fenomeni.

Vittime, purtroppo, di questo sistema poco sorvegliato sono i minori, che il più delle volte, vengono ingenuamente adescati sui vari social network, da falsi profili di coetanei.

Secondo la ricerca Symantec, però, il dato positivo è che i ragazzi italiani si lasciano ingannare più facilmente dal download dei virus (36%), e meno dalle richieste di amicizia di sconosciuti sui social network (26%), principale rischio che corrono invece i loro coetanei nel mondo. Rispetto agli altri paesi, infatti, i ragazzi italiani usano il web più per giocare che per socializzare e instaurano relazioni prevalentemente con persone che conoscono già e, in media, hanno 56 amici virtuali, contro i 66 dei ragazzi britannici e i 117 dei brasiliani.

Molti sono i soggetti che costantemente scandagliano la rete e che tentano di sanare la piaga digitale più grave. Enti governativi di sorveglianza, associazioni no profit, e istituzioni combattono da sempre il fenomeno ma ciò evidentemente non scoraggia i criminali.

Il campione analizzato da Symantec, costituito da circa 10 mila persone (oltre 7000 adulti e 2800 minori tra gli 8 e i 17 anni), di 14 paesi diversi, il 62% degli interpellati ammette di avere avuto almeno un'esperienza negativa in rete, ma solo il 45% ne parla. Un campanello d'allarme che sposta l'attenzione sui genitori e apre la discussione sul tema del controllo.

Un sistema biometrico potrebbe essere una valida soluzione a questo problema. La proposta viene dall'americana Dolphin Surf, che ha messo a punto un piccolo lettore di impronte digitali, rivolto ai web surfer più giovani.

Dolphin Secure è un lettore di impronte digitali che promette la massima protezione per i bambini che navigano su internet. Questa soluzione, infatti, differisce da molte altre in quanto limita la navigazione ad una lista di siti e permette ai piccoli internauti di interagire con altri coetanei iscritti a un social network dedicato agli utenti Dolphin Secure.

Il prodotto è completamente personalizzabile, i genitori infatti possono includere o escludere determinati domini, possono visualizzare tutte le attività effettuate e possono impostare il range di età in modo tale che i bambini possono chattare con altri coetanei.
Il sistema prevede un abbonamento annuale al servizio dal costo di 60 $ e il lettore biometrico di 15 $.

Dolphin Surf, per default, limita l'accesso ad ogni dominio non contenuto nella lista ed è prevista anche la possibilità di limitare l'accesso alle impronte digitali dei pedofili già schedati.

A meno che un genitore cambi le impostazioni di default, i minori saranno completamente protetti da ogni sito che ha un elevato rischio di contenuto illegale o non adatto.
Le sessioni di chat potranno essere effettuate dai minori, in quanto sono costantemente presidiate da unità di sorveglianza interna all'azienda.

“Il nostro intento è quello di creare una rete sociale per i minori simile a Facebook – ha spiegato Bill O'Dowd, Ceo di Dolphin Secure-. Ciò che distingue il nostro prodotto da altre soluzioni di parental control è che non contempliamo l'uso di password per accedere ai servizi”.

Infatti, da uno studio del Florida Atlantic University's Cyberbullying Research Center è emerso che, i minori in possesso di una password, tendono a condividerla con un amico e questo comporta ad alimentare il cyberbullismo in rete.

La società che ha proposto tale sistema, è avvantaggiata rispetto alla concorrenza, in quanto Dolphin ha già conquistato il consenso del sistema scolastico della contea di Miami-Dade in Florida.

Il sistema viene proposto in prova per 30 giorni a tutti i genitori del distretto scolastico e inoltre verrà presto integrato nel per la navigazione nel portale del distretto scolastico Miami-Dade.

Michel Kaiser, direttore esecutivo della National Cyber Security Alliance ha dichiarato che anche i sistemi di accesso biometrici possono non garantire la massima sicurezza. Infatti, fa notare Kaiser, la tendenza dei minori a non esporre un problema del genere ai genitori è il problema più difficile da risolvere. Necessita quindi una giusta educazione su come comportarsi in questi casi in cui un minore è vittima di bullismo o fenomeni di pedofilia.

Per limitare questi crimini quindi c'è la necessità di un maggiore sforzo di cooperazione fra diversi soggetti, una valida educazione comportamentale, sistemi di limitazione efficaci e regolamentazioni di carattere globale. Tecnologia e responsabilità. Un binomio interessante perché se la biometria può essere una soluzione sul breve termine la netiquette è la soluzione sul lungo termine.

mercoledì 16 giugno 2010

L'esame del futuro? E' interattivo

[Corriere della Sera 16/06/2010]MILANO - Per Ludovico e Yasmin, maturandi della 5C al liceo Severi di Milano, la preparazione procede a ritmi serrati. Soprattutto per quanto riguarda la stesura finale della tesina. Loro saranno tra i primi in Italia ad illustrala ai prof della commissione attraverso gli strumenti digitali del Web 2.0. In particolare useranno una Lim, acronimo che sta per “lavagna interattiva multimediale”.

I PARERI - Collegata a proiettore e computer, la lavagna consente di memorizzare file e creare collegamenti diretti con Internet. Per arricchire di contenuti le spiegazione e confutare in tempo reale gli argomenti. Un nuovo modo di fare didattica che semplifica la vita ai docenti durante le lezioni, ma anche agli studenti al momento di essere interrogati. Ludovico ha capito i vantaggi della nuova tecnologia, così ha deciso di presentare una tesina sulla riqualifica di una ex miniera nei pressi Sant'Antioco, corredata da due ricerche di mercato sulla tecnologia del solare fotovoltaico e sulle nuove procedure del conto energia. Integrando il testo con grafici e tabelle, una situazione ideale per le presentazioni con Lim. «Penso che noi studenti siamo avvantaggiati dalle potenzialità interattive della nuova lavagna, perché le tradizionali slide realizzate in PowerPoint si possono spiegare live e usare link a siti Internet per completare l’esposizione». Yasmin porta invece un lavoro su Pirandello con collegamenti tra il drammaturgo siciliano e il cubismo. Anche per lei l’aiuto dello strumento digitale consentirà, in tempo reale, di illustrare la tesina con arricchimenti multimediali. Navigando sul web per un’esposizione completa del lavoro. Non solo. La Lim si è rivelata utile nel corso dell’anno scolastico, perché spiega: «l’abbiamo usata spesso per fisica e matematica, un supporto utile per le lezioni di geometria dello spazio, perché la prof aveva figure dettagliate su cui operare». Un vantaggio rispetto all'uso delle lavagne tradizionali, su cui i disegni fatti a mano, anche se con l’ausilio di righello e compasso, risultano approssimativi. Specie nel caso di figure complesse.

30MILA - La Lim in uso al liceo Severi è prodotta da Promethean, un’azienda inglese specializzata in strumenti per formazione. E proprio la didattica ne ricaverà in futuro i maggiori vantaggi. «In termini di chiarezza e completezza per l’esposizione degli argomenti – dice Mara Andreini, la prof. di matematica e fisica della 5C – ma anche per creare un archivio digitale delle lezioni, da stampare in diretta per gli studenti». Con in più la possibilità di spedire per e.mail il materiale agli studenti assenti dalle lezioni per malattia o motivi di famiglia. Il ministro Gelmini col programma delle Cl@ssi 2.0 metterà nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado circa 30 mila Lim nei prossimi due anni. Non sono le 140 mila già presenti nel Regno Unito, ma si tratta comunque di un primo segnale.

Umberto Torelli

Bimbi online: consigli ai genitori per un'estate più sicura

[La Stampa 16/06/2010]Siamo realmente consapevoli di quante ore i nostri bambini trascorrono su Internet? Stanno davvero cercando informazioni per i loro compiti, chattando in un social network, oppure hanno accesso ad informazioni che sono inappropriate per la loro età? Sfortunatamente Internet non è scevra da pericoli ed i bambini possono essere facile obbiettivo per truffatori online e persone disoneste. È dunque opportuno che i genitori supervisionino l’attività web dei propri figli, soprattutto ora che, con la fine delle scuole, il tempo libero da trascorrere online aumenta.

Spesso succede che i bambini, quando navigano, siano lontani dai loro genitori e molte volte non siano in grado di riconoscere truffe o inganni fatte a loro danno. Essi partecipano a chat, social network e hanno acceso ai più svariati contenuti senza purtroppo sapere se questi sono appropriati oppure no. I social network e i giochi online, due dei passatempi che assorbono la maggior parte del tempo libero degli adolescenti, sono da molto tempo oggetto delle mire dei cyber criminali che troppo spesso ottengono l’inconsapevole collaborazione dei giovani utenti i quali, senza rendersene conto, consegnano loro i propri dati personali.

Il Parental control è una soluzione semplice per sapere come i propri figli utilizzano Internet ed è inclusa nei pacchetti di sicurezza antivirus. Nonostante questo, uno degli ultimi studi condotti al riguardo nel Febbraio 2010 in Spagna da Aimc (Associazione per l’investigazione dei medie della comunicazione) ha rilevato come ben il 63% del campione analizzato (10.666 persone con bambini sotto i 14 anni) non utilizzi né il Parental Control, né qualsiasi altro tipo di filtro Web.

Ecco i consigli di G Data, pioniere nel campo della protezione contro i virus informatici, per una navigazione più sicura dei minori:
1) Utilizzare sempre il Parental Control. È un modo facile e conveniente per supervisionare l’utilizzo di Internet da parte dei propri figli. È inclusi in molti pacchetti di sicurezza presenti sul mercato a cifre abbordabili

2) Fissare e limitate l’utilizzo di Internet per un tempo ragionevole

3) Insegnare ai bambini di non prendere Internet come oro colato. Nessuna informazione o pubblicità va ritenuta vera solo perché appare sullo schermo del computer

4) Insegnare ai bambini come identificare le e-mail che contengono spam (pubblicità e messaggi non richiesti), phishing e contenuti sospetti (premi allettanti, esagerate richieste di aiuto, regali da estranei, ecc.) e, come nella vita reale, far loro capire che non ci si deve fidare degli amici “digitali” conosciuti attraverso il computer

5) Fare capire ai bambini l’importanza di non lasciare mai i dati personali ad altre persone ed incoraggiateli a pensarci due volte prima di condividere foto sul web

6) Aiutare i vostri bamibini ad utilizzare i livelli di privacy presenti nei vari social network, chat e online game

7) Insegnare loro come usare password sicure. È importante non utilizzare informazioni personali come la data del proprio compleanno, il proprio nome, numero di telefono e così via. È poi opportuno evitare applicazioni che richiedono l’utilizzo di password quando si usano computer pubblici (nei cybercafè, in biblioteca, ecc.).

Web e minori: bimbi troppo spesso soli davanti al Pc. Genitori italiani troppo permissivi in fatto di navigazione?

[Key4biz 16/06/2010] Internet occuperà buona parte del molto tempo libero di cui bambini e ragazzi dispongono in estate, a scuole chiuse. Un passatempo che, però, nasconde molte incognite, spesso ignorate dai genitori.
Secondo uno studio condotto dal magazine spagnolo INJUVE, il 96% dei bambini utilizza Internet e il 71% di quelli che hanno meno di dieci anni hanno una connessione in casa, mentre nell’ultimo anno il tempo trascorso in rete da bambini e teenager è cresciuto globalmente del 24%.
Come succedeva prima per la televisione, dunque, il Pc diventa una sorta di babysitter, davanti a cui i ragazzi vengono lasciati senza supervisione. Un errore molto grave, perché internet, tra i suoi mille vantaggi, nasconde anche molti pericoli. Non è detto, certo, che i ragazzi siano poco accorti (lo sono molto meno i genitori), ma anche chi sta molto attento può incappare in informazioni inappropriate, in truffatori online e persone disoneste.
Secondo una ricerca condotta da Symantec in 14 paesi (Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Nuova Zelanda, Spagna, Svezia, Regno Unito, USA) su un totale di 7066 adulti e 2805 ragazzi, in Italia, il 58% dei giovani intervistati ha avuto un’esperienza negativa in rete, ma solo il 40% degli adulti ne è informato. Inoltre, il 53% dei ragazzi ritiene di essere più attento online di quanto non lo siano i genitori.
Nazzareno Gorni (General manager Mail Up): 'Email marketing, come incrementare aperture e tasso di click'

Nonostante questa supposta attenzione, le incognite restano tante: dall’indagine emerge che i ragazzi italiani si lasciano ingannare più facilmente dal download dei virus (36%), e meno dalle richieste di amicizia di sconosciuti sui social network (26%), principale rischio che corrono invece i loro coetanei nel mondo.
I social network e i giochi online, due dei passatempi che assorbono la maggior parte del tempo libero degli adolescenti, sono da molto tempo oggetto delle mire dei cyber criminali che spesso ottengono l’inconsapevole collaborazione dei giovani utenti i quali, senza rendersene conto, consegnano loro i propri dati personali.
Rispetto agli altri paesi, però, in Italia i ragazzi usano il web più per giocare che per socializzare e instaurano relazioni prevalentemente con persone che conoscono già e, in media, hanno 56 amici virtuali, contro i 66 dei ragazzi britannici e i 117 dei brasiliani.
Solo il 21% di loro ha accesso al web da scuola, dato che posiziona l’Italia all’ultimo posto nella classifica globale e rispetto ad altri paesi Europei come Regno Unito (82%), Svezia (78%), Spagna (54%), Germania (51%) e Francia (41%).
Dall’indagine Symantec emerge quindi che i ragazzi italiani si dimostrano più sensibili dei coetanei di altri paesi e meno propensi a commettere atti di bullismo o a diffondere foto, messaggi o calunnie che potrebbero danneggiare altre persone.
In controtendenza, invece, il dato relativo alla permissività dei genitori: in Italia, ben il 65% dei genitori (più di qualsiasi altro paese europeo) preferisce lasciarli liberi di esplorare il web, perché diventino autonomi nel decidere quale sia il comportamento più adeguato da adottare online, mentre in Canada e negli Stati Uniti, 6 adulti su 10 pensano che i genitori debbano avere pieno controllo su tutte le attività che i ragazzi svolgono online.
I genitori italiani sono, quindi, meno attenti rispetto al resto del mondo anche per quanto riguarda i contenuti scaricati dai figli: il 44% dei ragazzi dichiara infatti di scaricare musica e film senza alcuna supervisione.
Alla sensibilità e all’attenzione dimostrata dai ragazzi italiani fa da contraltare la superficialità dei genitori, che risultano all’oscuro dei rischi cui sono esposti i figli e sottovalutano la pericolosità di una navigazione internet senza alcun controllo.
“Agli adulti, che spesso sono meno esperti dei ragazzi – ha spiegato Ida Setti, Consumer Marketing Manager, Symantec Italia & Iberica - spetta un compito importante in termini di approfondimento della propria conoscenza di Internet e del ruolo che svolgono nella vita dei figli”.
"Spesso succede – sottolineano quindi i curatori dello studio spagnolo - che i bambini, quando navigano, siano lontani dai loro genitori e molte volte non siano in grado di riconoscere truffe o inganni fatte a loro danno. Essi partecipano a chat, social network e hanno acceso ai più svariati contenuti senza purtroppo sapere se questi sono appropriati oppure no”.

Alessandra Talarico

Niente computer, siamo bambini inglesi

[PCtuner.net 16/06/2010] Niente PC, siamo bambini inglesi. Così, parafrasando il titolo della celebre commedia, si potrebbe commentare la notizia. Ma di cosa stiamo parlando? Del fatto che in Inghilterra è in corso un dibattito sull’opportunità di far avvicinare o meno i bambini sotto i 9 anni alle nuove tecnologie. Secondo il programma laburista del governo uscente infatti si parlava di avvicinare i bambini alle nuove tecnologie già dai 40 mesi (grossomodo 3 anni e mezzo di età), ma ora i conservatori, poggiandosi agli psicologi della Royal Society Of Medicine dicono di no ed alzano la soglia a ben 9 anni.

Questa sarà infatti la posizione che esprimeranno sia il dottor Aric Sigman, membro della Royal Society of Medicine e membro associato della British Psychological Society, sia la professoressa Kathy Hirsh-Pasek, membro del dipartimento di Psicologia della Temple University di Philadelphia, dove è responsabile del laboratorio di ricerca sul linguaggio infantile, nel corso della conferenza organizzata dalla Open EYE Coalition, impegnata in una campagna di riorganizzazione del sistema educativo inglese riguardo ai primi anni di vita. Gli esperti sembrano quindi essere d’accordo: il computer, se usato prematuramente, rischia di compromettere le abilità di lettura e di calcolo matematico, deformando la realtà in un delicato momento della vita in cui i piccoli devono ancora farsi un’idea consapevole del mondo, dello spazio e del tempo. Meglio dunque impedire invece di favorire l’uso di strumenti tecnologici, dei videogiochi e della navigazione Internet nella prima infanzia: bisognerebbe invece creare una zona “technology free” per dar modo ai più piccoli di sviluppare le capacità di azione nello spazio, prima di quelle tecnologiche. I bambini hanno bisogno di afferrare, toccare, sfiorare, assaggiare, guardare e muovere oggetti reali, per educare le proprie infrastrutture neurologiche e di apprendimento.

Stimolare un bimbo attraverso forti sensazioni audio-visive non significherebbe quindi aiutarlo nella crescita. Un bombardamento tecnologico prematuro rischierebbe infatti di compromettere un sano sviluppo. Poche le eccezioni tecnologiche tollerate dagli esperti, che riconoscono invece ai programmi di disegno il merito di potenziare la creatività e lo sviluppo del pensiero.

martedì 15 giugno 2010

Rete e minori, in Italia i genitori più permissivi

[La Repubblica 15/06/2010] NELL'ULTIMO anno il tempo trascorso in rete da bambini e teenager è cresciuto globalmente del 24%. È quanto rivela in anteprima a Repubblica la nuova ricerca sul comportamento online delle famiglie commissionata da Symantec. L'analisi, condotta su un campione di circa 10 mila persone (oltre 7000 adulti e 2800 minori tra gli 8 e i 17 anni), ha interessato 14 paesi tra cui l'Italia e mette a confronto il consumo di internet da parte dei giovanissimi e la percezione delle attività online che hanno i loro genitori.

I più connessi sono i giovani brasiliani, che con oltre 18 ore settimanali staccano nettamente gli italiani, fermi a metà classifica con 11. Record brasiliano anche in fatto di amici online, con i nostri che si assestano al terzo posto con 66 contatti. I primi dati spiazzanti arrivano dalla lettura delle abitudini in rete. Stupisce ad esempio che nell'era di Facebook e dei social network l'attività più diffusa sia il gioco (83%), seguito dalla consultazione di siti (73%) e dallo studio (71%). Tra le attività meno comuni spunta a sorpresa il download (legale e non), anche se oltre la metà degli intervistati ha ammesso di scaricare abitualmente musica e film dal web. La quasi totalità del campione si collega da casa, mentre le connessioni mobili, soprattutto dai cellulari, sono al 17%. Una sonora batosta all'Italia arriva dal settore scolastico: con appena il 21% di accessi (nel Regno Unito sono l'82%, la Svezia il 78%), il nostro paese si colloca in fondo alla classifica globale.

Virus, siti dai contenuti offensivi, tentativi di truffa, contatti sgraditi con estranei: il 62% degli interpellati ammette di avere avuto almeno un'esperienza negativa in rete, ma solo il 45% ne parla. Un campanello d'allarme che sposta l'attenzione sui genitori e apre la discussione sul tema del controllo. Secondo Marian Merritt, responsabile per la sicurezza di Symantec, "i genitori si preoccupano per i molestatori, ma sembrano trascurare alcune minacce anche più diffuse, come il cyber-bullismo. La soluzione si trova in parte nella tecnologia, ma soprattutto nel comportamento corretto e responsabile in famiglia. Il modo più efficace per garantire la sicurezza online dei propri figli è mantenere un dialogo costante con loro".

Preoccupati principalmente dell'involontaria diffusione di dati personali (numeri di cellulare e carte di credito) e dell'interazione con gli sconosciuti, i genitori italiani sono tuttavia i meno oppressivi al mondo, visto che nel 65% dei casi lasciano i propri figli liberi di esplorare i contenuti della rete e impostare autonomamente la propria condotta. Un atteggiamento che secondo i dati premia pienamente: il 95% dei nostri teenager fissa da sé le proprie regole di netiquette basandosi sul buonsenso, è ben informato in fatto di cyber-protezione e cede solo raramente a comportamenti che fuori dal web sarebbero inaccettabili. Come mentire sull'età, un vizio che in Cina riguarda un ragazzo su due, ma dalle nostre parti si ferma al 16%. Onesti, responsabili, informati: sono i giovani italiani della web-generation.

Le tre fasi dei social network in Italia

[Vinco's Blog 15/06/2010]

La storia dei social network nel nostro paese è stata caratterizzata essenzialmente da 3 fasi: il periodo dell’innamoramento per MySpace (correva l’anno 2007), l’interesse verso le “bridging communities” come Netlog e Badoo (in cui lo scopo prevalente è quello di fare nuove amicizie) guidato soprattutto dai teenagers (metà 2008), l’amore per Facebook (in crescita costante dal settembre 2008).

social network in italia - i follower di facebook

Dopo USA, UK, Turchia e Francia, l’Italia, con più di 16 milioni di iscritti, è il paese che vanta più iscritti al social network di Zuckerberg. A questo amore travolgente, le cui motivazioni sono difficili da delineare, si deve un processo di alfabetizzazione spontanea che ha compreso l’accettazione e la rapida diffusione di pratiche di condivisione per lungo tempo seguite solo dagli early adopters (che necessiterebbero di cautele che Sergio mette a fuoco).

Il social network in grado di scalzare Facebook dal podio non è ancora all’orizzonte per cui anche nel nostro paese si lotta per il secondo posto. Fino a dicembre 2009 il follower con più visitatori italiani era il belga Netlog, oggi superato dal cipriota Badoo. Dallo scorso mese MySpace ha riconquistato visitatori, ponendosi al terzo posto tra i social network più visitati dagli italiani. Twitter, che cresce molto lentamente, ora vanta poco più di 1 milione di visitatori mensili (il numero degli iscritti è ignoto). Ho la sensazione che dovremo aspettare un bel po’ prima di assistere ad una quarta fase.

lunedì 14 giugno 2010

Ocse: sempre più giovani snobbano i quotidiani Crollo della pubblicità, in Italia -18% in due anni

[La Repubblica 14/06/2010] ROMA - Non è ancora il momento di suonare le campane a morto per i quotidiani tradizionali. Sono le conclusioni di un rapporto dell'Ocse dal titolo "L'evoluzione delle notizie e di Internet", che analizza l'evoluzione della carta stampata e dei giornali online negli ultimi anni, in particolare a cavallo della crisi. La stampa 'resiste' nonostante il 2009 sia stato un anno terribile per i quotidiani dei Paesi avanzati, con crolli spesso pesantissimi dei ricavi pubblicitari, a riflesso della recessione economica mentre in 20 dei 30 Paesi dell'area si registrano anche diminuzioni sul numero di lettori. Il calo più forte ha colpito la stampa quotidiana degli Stati Uniti, dove lo scorso anno rispetto ai livelli del 2007 le entrate pubblicitarie sono andate a picco del 30 per cento, a seguire la Gran Bretagna (-21 per cento) e la Grecia (-20 per cento). Molto pesante il calo anche in Italia, il quarto più forte secondo l'Ocse con un meno 18 per cento, anche se nella penisola il settore vanta un miglior bilanciamento sul peso delle inserzioni pubblicitarie rispetto al fatturato totale: rappresentano il 49 per cento contro il 57 per cento della media Ocse. Negli Usa fanno invece l'87 per cento dei ricavi totali.

Il rapporto analizza situazioni diverse, per cui ci sono casi in cui la diffusione di notizie via Internet viene considerata quasi una minaccia per l'approfondimento e il giornalismo tradizionale, e casi in cui costituisce una valvola di sfogo e di diffusione del libero pensiero, là dove le altre vie sono vietate da leggi restrittive. E ci sono casi di sempre maggiore integrazione: per esempio il New York Times ha rilevato che il 70 per cento dei suoi 1,1 milioni di utenti registrati sono anche sottoscrittori dell'edizione stampata. Tanto che, in termini globali, mettendo insieme Internet e carta stampata, i lettori negli ultimi anni sono aumentati.

Identikit dei lettori di notizie sul web. I lettori di notizie via Internet sono però in linea di massima diversi dai lettori di giornali tradizionali, sia come fascia d'età, che nello stile di lettura. Infatti, si legge nel rapporto dell'Ocse, Internet è la fonte principale d'informazioni per i giovani dai 16 ai 24 anni, che tuttavia non sono i principali lettori: leggono di più infatti nella fascia 25-34 anni. Tuttavia, secondo gli analisti dell'Ocse, si tratta di un tipo di lettura piuttosto irregolare, spesso superficiale, meno approfondita rispetto a quella dei quotidiani. Citando una ricerca effettuata nel Regno Unito, si rileva inoltre che "sebbene i giovani mostrino un'apparente facilità e familiarità con i computer, si affidano in modo preponderante ai motori di ricerca, guardano piuttosto che leggere e spesso non posseggono gli strumenti critici per valutare le informazioni che trovano sul web".

Le percentuali. Qual è la percentuale dei lettori di notizie online? Nei Paesi Ocse si va da una percentuale minima del 20 per cento, a una media del 50 che però raggiunge picchi del 77 per cento (nella Corea del Sud). Si tratta di lettori che non pagano, "la volontà di pagare per le notizie online è bassa ma in crescita": si citano i casi di successo, come quello del Wall Street Journal e del Financial Times. Mettendo a confronto gli utenti di Internet e i lettori di notizie online, la percentuale è però piuttosto bassa: in media solo il 5 per cento dei navigatori va sui siti alla ricerca di news.

Da dove vengono i ricavi. Dal punto di vista delle entrate, i quotidiani online hanno raccolto solo il 4 per cento della la pubblicità piazzata sulla stampa nella media dei Paesi dell'Ocse. E questo li rende deboli, considerato che attualmente in media i ricavi dei quotidiani vengono per il 57 per cento dalla pubblicità e per il 43 per cento dalle vendite. Tuttavia sono sempre più concreti i progetti di vendita delle news online, ricorda l'Ocse, senza contare il fatto che i giornali su Internet si stanno organizzando per vendere anche altri servizi ai propri clienti.

Ancora imponente il giro d'affari delle notizie. Il mondo delle notizie, per quanto colpito dal declino e dalla crisi economica, muove ancora un giro d'affari più che consistente: infatti nel 2009 la circolazione di notizie online e off line sommata alle entrate da pubblicità ammontava a 164 miliardi di dollari, più del giro d'affari della vendita di dischi (27 miliardi di dollari) dei videogame (55 miliardi di dollari), dei Dvd (85 miliardi). Però la crisi è arrivata per tutti: tra il 2007 e il 2009 il mercato dell'editoria ha perso il 30 per cento negli Stati Uniti, il 21 per cento nel Regno Unito, il 18 per cento in Italia, il 17 per cento in Canada. Tra i Paesi che hanno registrato cali inferiori l'Austria (-2 per cento), l'Australia (-3 per cento) e la Francia (-4 per cento).

Il Giappone è il Paese con più lettori di quotidiani. Tuttavia, in termini assoluti, il Giappone dal 2005 a oggi è diventato il Paese con "la più alta densità di lettori di quotidiani a pagamento nell'Ocse", un primato che a lungo era stato detenuto dalla Norvegia. In Giappone circolano 526 quotidiani in media ogni giorno per 1000 abitanti, più dei 458 della Norvegia, dei 400 della Finlandia, dei 362 della Svezia e dei 292 della Svizzera. L'Italia con la Spagna è fanalino di coda: solo 90 quotidiani ogni 1000 abitanti. Ma l'Italia ha tuttavia un primato positivo nella lettura dei quotidiani: i pochi lettori di casa nostra leggono il doppio della media. Se infatti nella media Ocse si dedicano dai 20 ai 30 minuti alla lettura dei quotidiani, (solo in Spagna questo tempo medio scende a 18 minuti) gli italiani leggono molto più a lungo, ben 51 minuti, superati solo dai turchi (64 minuti).

Stampa locale in declino. Il declino della carta stampata emerge anche dalla riduzione del numero dei quotidiani, che è particolarmente accentuata per la stampa locale. In Francia, per esempio, si è passati dalle 153 testate locali del 1945 alle 56 del 2004, per la stampa nazionale la riduzione è da 26 a 10 testate. Nel 2008 venivano pubblicati nei Paesi dell'Ocse circa 4000 quotidiani. Tra il 2007 e il 2008 anche i quotidiani che hanno resistito hanno ridotto di molto le vendite. Ma ci sono le eccezioni, tra le quali l'Ouest in Francia, Usa Today e il Wall Street Journal. In linea di massima, a soffrire di più è la stampa locale, che tra il 2004 e il 2008 in tutti i Paesi dell'Ocse ha perso l'8,3 per cento contro il 2,8 per cento della stampa nazionale.

Come cambia l'informazione su Internet. Cresce invece la lettura delle notizie online. Ma per ora i siti d'informazione preferiti sono quelli collegati a network già conosciuti: per esempio in Gran Bretagna svetta la BBC, negli Stati Uniti i lettori preferiscono i siti Internet dei loro quotidiani preferiti. Che differenza c'è tra le edizioni scritte e quelle online? Il rapporto dell'Ocse dedica un capitolo all'analisi delle differenze, rilevando che, in genere, perdono terreno le notizie di interesse locale, c'è una maggiore omogeneità nelle scelte che viene compensata dal maggiore spazio dato ai commenti sia dei giornalisti (sotto forma di blog, spesso) che dei lettori. Si tende inoltre a privilegiare notizie di grande impatto, e si svalutano le inchieste e gli approfondimenti.

I musei a caccia di arte sul Web Il Guggenheim setaccia YouTube

[La Stampa 14/06/2010] Cari smanettoni della Rete, mandateci i vostri lavori e vi troveremo un posto fra Mondrian e Rachel Whiteread. Suona più o meno così l’appello del direttore del Guggenheim Museum di New York, che sta setacciando il Web per trovare i prossimi capolavori di video arte che saranno esposti per due anni a partire dall’inizio di ottobre e, in seguito, faranno il giro degli altri musei del gruppo.

Il Guggenheim ha aperto un account sul portale di condivisione, è pronto ad ospitare fino a duecento installazioni. Dopo le selezioni i video rimarranno venti. Il museo, dice la curatrice Nancy Spector, cerca così di acchiappare una nuova generazione di artisti e visitatori. «YouTube è estremamente affascinante- spiega la Spector al Guardian- perchè ci permette di coinvolgere pubblici diversi, un obiettivo che non smettiamo mai di perseguire». Timori? Nessuno. «Non mi preoccupa che un tributo a Lady Gaga potrebbe finire per essere una importante opera d’arte e non vogliamo escluderlo». Spazio quindi, alle preferenze degli utenti, in perfetto stile 2.0

Il Guggenheim infatti valuterà anche i voti ricevuti dai lettori, non solo la qualità dell’opera: «Sul Web gli artisti dialogano con la cultura popolare», dice la Spector. Secondo i responsabili del museo l’operazione Play potrà far cambiare marcia al “portalone” griffato Google, capace di raccogliere miliardi di clic e di creare fenomeni virali- un esempio? Susan Boyle- ma fino a questo momento più consultato per cercare filmati in stile Paperissima che le opere d’arte.

Secondo il Pew Research Center, infatti, tra le categorie dei video più cliccati spicca quella delle “riprese divertenti”, spesso pubblicate dagli stessi utenti, guardati dal 50% degli intervistati. Una percentuale maggiore di quelli che invece hanno cliccato su filmati a carattere informativo o giornalistico, il 38% degli internauti. In coda, le installazioni artistiche.

Ora il Guggenheim prova ad invertire la rotta, concentrandosi su animazioni e filmati in 3d perché, dicono dal museo, «i meccanismi sono cambiati ed è interessante vedere dove sta andando la creatività».

Ed Sanders, capo del marketing di YouTube, ammette che la collaborazione «almeno sulla carta» sembra improbabile, ma che l’incontro tra arte e cultura popolare «è entusiasmante» anche per loro. «C’è una comunità vivace di artisti online- dice- ma è ancora troppo frammentata. Speriamo che in questo modo riesca ad emergere».
GIUSEPPE BOTTERO

Come creare quiz per social network con Quibblo

[Trackback 14/06/2010]

I social network costituiscono una risorsa disponibile in rete di cui gli internauti sembrano non poter fare a meno, visto le interessanti implicazioni che la dimensione sociale della condivisione ha per molti navigatori. Le reti sociali costituiscono anche un mezzo per passare qualche momento di relax davanti al proprio computer, visto che, oltre alla possibilità di interagire, propongono anche l’opportunità di svolgere diversi giochi o quiz on line, che si rivelano davvero divertenti e riscuotono parecchio successo presso gli utenti. Ma come fare per creare questi quiz?

Anche noi infatti possiamo cimentarci nell’opera di creazione di quiz per Facebook o per altri social network. Il tutto è abbastanza facile, se utilizziamo uno strumento molto utile, che porta il nome di Quibblo. Si tratta di un servizio, per mezzo del quale possiamo creare dei questionari su internet da condividere sul nostro social network preferito. Per procedere all’operazione di creazione, non dobbiamo fare altro che registrarci al servizio.

A questo punto potremo scegliere tra le varie modalità di quiz che il servizio mette a nostra disposizione, per costruire un questionario all’insegna della personalizzazione. Il tutto offre ampie possibilità di scelta sia per quanto riguarda la domanda da porre sia per quanto concerne le eventuali opzioni di risposta che vengono offerte agli utenti. Il quiz può essere anche accompagnato dalle immagini che più ci piacciono.

Una volta completato il nostro processo di creazione, potremo visualizzarne un’anteprima e decidere di condividere il tutto sul social network che ci interessa.

domenica 13 giugno 2010

La mappa dei social network nel mondo (giugno 2010)

[Vinco's Blog 13/06/2010]

Sei mesi dopo l’ultimo aggiornamento e a distanza di un anno dalla prima realizzazione, ho deciso di verificare nuovamente la situazione dei social network nel mondo.

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La marcia di Facebook verso la conquista di nuovi territori non accenna a fermarsi (sono 111 su 131 le nazioni in cui risulta dominante). In questi mesi ha avuto la meglio su reti sociali locali che sembravano difficili da scavalcare come Friendster nelle Filippine, Wretch a Taiwan, One in Lituania o Hi5 in Portogallo, Peru, Romania, Tailandia.

Ad Orkut ha strappato l’Estonia e forse l’India (qui i dati sono incerti in quanto Alexa vede Facebook in testa, mentre Google Trends for Websites mostra un testa a testa, con una leggera prevalenza del social network di Google. Un’occhiata alle parole più ricercate in quella nazione mostra un interesse molto forte verso la creatura di Zuckerberg, che nei prossimi mesi potrebbe avere la meglio).

I paesi che resistono sono quelli dell’ex Unione Sovietica, affezionati a Odnoklassniki e V Kontakte, e in Europa l’Ungheria, la Polonia e l’Olanda.

Per alcune nazioni ho provato ad analizzare anche i follower di Facebook ed ho scoperto che, a distanza di un anno, Twitter ha iniziato ad avere la meglio su MySpace (in Australia e Canada) e su Bebo (in UK). In alcuni casi al terzo posto si affaccia lentamente anche Linkedin.

top 3 social networking sites per country

venerdì 11 giugno 2010

Gli anziani sul Web a lezione dai nipotini

[La Repubblica 11/06/2010] Un giro su Google invece della panchina ai giardinetti o della partita a boccette: l'Italia è un Paese dove la popolazione invecchia, ma i "vecchi" sono cambiati e hanno scoperto il pc. Un po' perché per scacciare la solitudine anche gli amici incontrati sulla Rete vanno bene. Un po' perché è meglio fare un bonifico con l'e-banking piuttosto che restare in fila davanti allo sportello e molto perché ai nipotini non si può dire di no. E quando con le loro manine che maneggiano il mouse meglio della penna, i bambini li trascinano davanti al pc, anche i nonni più ruvidi cedono.

Nella fascia d'età che va dai 55 ai 74 anni l'uso di Internet, nell'ultimo anno, è aumentato del 27%. Dai 74 anni in su i "navigatori" sono lievitati addirittura del 67%. Lo ha scoperto il rapporto e-Content 2010 elaborato dai Csit (Confindustria servizi innovativi e tecnologici) che il 17 giugno sarà presentato a Roma. Uno studio ricco di sorprese: la voglia di tecnologia di nonni e di genitori non più giovanissimi che imparano dai figli adolescenti, ma anche il fatto che - nonostante la crisi - la Rete continua ad espandersi. Ora le famiglie che si connettono a Internet da casa, in banda larga su rete fissa, sono 10 milioni, una quota che fra il 2008 e il 2009 è aumentata del 9,7%.

Ma non di sola rete fissa vive il navigatore italiano: siamo diventati il secondo Paese in Europa per utilizzo di Internet mobile, con 30 milioni di dispositivi utilizzati fra smartphone, cellulari che navigano, chiavette e sim. "E proprio questa nuova tecnologia potrà aiutarci a superare il gap con le altre Nazioni - dice Stefano Pilieri, presidente Csit - ai 10 milioni di famiglie che usano la banda larga fissa, bisogna aggiungere un altro milione e mezzo che si collega su Internet mobile: ormai si va in rete in metà delle case e il 7% della quota spesa delle famiglie va in beni e servizi delle telecomunicazioni". Di fatto quasi 12 milioni di persone ammettono di navigare ogni giorno (più 17% rispetto al 2009); ma a febbraio di quest'anno sono stati 33 milioni gli italiani che da casa o dall'ufficio si sono connessi (più 14,2% in un anno precedente). Chi si collega sta in Rete per circa un'ora e mezza al giorno, adora i social network (utilizzati dall'80% dei navigatori), ama le notizie on-line (13 milioni di utenti) e non disdegna le scommesse (i siti dedicati hanno visto crescere gli utenti del 21% in un anno).

Il navigatore-tipo è maschio e ha un'età compresa fra i 25 e i 54 anni (fascia che copre il 57% dei contatti), ma gli anziani avanzano, come avanzano i bambini. Nell'infanzia, fra i 2 e i 10 anni, gli utenti sono aumentati del 30% in un anno, ed è proprio questa tribù di nipotini e figli che avvicina le vecchie generazioni al computer. Resta il fatto che la Rete non convince ancora diverse mamme e molte nonne: il divario fra utilizzo maschile e femminile resiste. Ma è ormai confinato nelle fasce d'età avanzata, è pressoché nullo fra i giovani e addirittura superato fra adolescenti (fra gli 11 e i 17 anni c'è una media giornaliera di 360 mila ragazze in Rete contro 341 mila ragazzi).

Eco Travel 2.0"…quando il web 2.0 aiuta l'ambiente

[Travel 2.0 11/06/2010]No, non è il nome di un nuovo progetto di noi del blog Travel 2.0, ma è gioco di parole per riassumere con termini diversi il progetto realizzato dalla Corona (famosa azienda produttrice di birra) che lega il settore turistico alla tutela dell'ambiente col Web 2.0 come tramite.

Il progetto in questione si chiama "Save the Beach" ed è nato nel 2008 con lo scopo di promuovere la conservazione e la tutela delle spiagge in Europa.


Dopo due anni, il progetto è approdato in Italia con un'iniziativa del tutto particolare: la costruzione a Roma, nei giardini antistanti a Castel Sant'Angelo del cosiddetto "Save the beach Hotel", ovvero un albergo alto otto metri, lungo 12 e largo 10.

Che cosa c'è di strano?

Le pareti del "Save the beach Hotel" sono state costruite interamente con rifiuti provenienti da diversi Paesi europei e recuperati, in grande misura sulle spiagge, comprese quelle italiane.




Alcuni numeri? Oltre un milione e mezzo tra manichini, giocattoli e bottiglie di plastica sono la "calcina" delle pareti di questo particolarissimo hotel

L'albergo ha aperto i suoi battenti il 5 giugno e la prima ospite è stata la modella Helena Christensen, già impegnata nella tutela dell'ambiente.


Come si lega il Web 2.0 all'albergo ecologico? Semplice, il progetto si è diffuso a macchia d'olio tramite i Social Media, in primis Facebook, dove la pagina "Save the beach" conta quasi 30000 persone e diversi migliaia di commenti e post in bacheca.

Inoltre, sempre tramite Facebook è stato indotto un concorso su chi sarebbe stato il primo ospite, oltre alla Christensen, a dormire nell'albergo ecologico.

Manco a dirlo, l'iniziativa ha avuto un successo clamoroso, scatenando utenti Facebook e blogger a partecipare e risvegliando tra migliaia di persone una coscienza ambientalista che troppo spesso viene dimenticata.


Che il turista 2.0 sia più vicino all'ambiente?
Michele Amadori

Web: su Facebook nasce libro di racconti per bambini

[Adn Kronos 11/06/2010] Milano, 11 giu. - (Adnkronos) - ''Papa', mi racconti di quando eri piccolo?''. Nasce da questa elementare domanda, che ogni bambino prima o poi rivolge al proprio genitore, un originale caso di editoria online che al contempo sposa la causa della solidarieta' con i bambini. I piu' svantaggiati, proprio quelli che senza un aiuto da chi ha di piu', potrebbero non avere mai la fortuna di aprire un libro. Alberto Giarrizzo, un consulente economico di Siracusa, di fronte alla richiesta della propria figlia, ha pensato di non limitarsi a raccontarle qualche ricordo d'infanzia la sera prima di dormire: scrive un racconto, poi pensa che fermare frammenti 'du temps perdu' e' un'esigenza che probabilmente anche altre persone sentono. Pensa pure che condividere questi momenti con genitori che si sono sentiti porre la stessa domanda dai propri figli sarebbe un'opportunita' educativa quanto piacevole. Riflette che oggi il mondo di internet e dei social network rende assai piu' facile di una volta una simile operazione: cosi' fonda su Facebook il gruppo ''Quando io ero piccolo'' e vi posta il suo primo racconto, ben presto seguito da quelli dei suoi amici, tra cui Augusto Montaruli, torinese, ex dipendente HP, che diventa animatore del gruppo e promotore di questo nuovo progetto. Con la rapidita' che solo il web e' in grado di accendere, il ''passaparola 2.0'' porta gli iscritti al gruppo a superare le mille unita' e i racconti alla soglia del centinaio.

giovedì 10 giugno 2010

Matematica, il ripasso è online

[Il Corriere della Sera 10/06/2010]

Web e maturità vanno a braccetto. Perché, mai come quest’anno, la preparazione all’esame segue le orme dell’online. Soprattutto per la seconda, temuta, prova di matematica per lo Scientifico. Motori di ricerca, siti specializzati, ma anche il passa parola dei Social Network, primo tra tutti Facebook. Attenzione però a ottimizzare il tempo, senza perdersi nel labirinto della Rete. In questa prima puntata dedicata a ripasso e preparazione vi proponiamo tre siti italiani particolarmente curati e pieni di contenuti interessanti, che possono darvi una mano. Seguirà una seconda parte in cui ascolteremo i consigli diretti di alcuni prof. di matematica. Iniziamo con la navigazione.

MATEMATICAMENTE E DINTORNI - Una community di studenti, docenti e in generale appassionati di matematica, informatica e fisica. Tutto incentrato sull'interazione. Questo è Matematicamente , il sito ideato dal prof. Antonio Bernardo di Lecce. Dalla home page si accede alla sezione “appunti” in cui trovate gli argomenti di ripasso: limiti, derivate, integrali, studio di funzione… Si consultano direttamente online, oppure scaricare in Pdf, per creare cartelle personalizzate. Magari degli argomenti in cui siete più deboli. Nel caso non ricordate alcune formule, niente di meglio del web-formulario: insiemi, logica, potenze radicali e logaritmi. Insomma le “bestie nere” che spesso fanno vi mandano in confusione nei problemi sono a portata di clic. Interessante la sezione “tesine”. Qui trovate una raccolta delle migliori tesine per la “matura” svolte in collaborazione con Studentville. Un migliaio le idee tra cui districarsi, per valutare e prendere spunto per una ricerca. E quando volete riposarvi niente di meglio che una visita alla sezione “gioca con la matematica”.

BATMATH FA BENE AL (LA) MATEMATICA - Un sito per gli amanti di matematica e fisica. Pulito, essenziale e privo di sfronzoli. Ma pieno di contenuti, utile per ripassare e approfondire. Così si presenta Batmath ideato dai prof. Maddalena Falanga e Luciano Battaia. Grazie alle opportunità del Web 2.0 seguirete live delle lezio-ripetizioni, ma anche esercizi linkati al sito TeacherTube (www.teachertube.com). Interessante la raccolta di tutti i testi delle prove di matematica assegnati dal 1924 a oggi. Serve per imbastire una tesina di carattere storico, ma anche valutare lo sviluppo nell’insegnamento della matematica degli ultimi ottant’anni.

E-SCHOOL DI MATEMATICA E FISICA - Un altro sito da non perdere è quello della e-school di matematica & fisica del prof. Arrigo Amadori, promotore del “Circolo matematico di Cesenatico”. Dalla home page entrate in appunti, lezioni ed esercizi per le superiori. Tutto scaricabile e utile alla preparazione: algebra di base, insiemi, funzioni, curve geometriche, trigonometria, lezioni e web-appunti. Il tutto assemblato in modo semplice e diretto per unità didattiche, stampabile a blocchi e secondo gli argomenti di interesse. Per studiare su percorsi personalizzati, da memorizzare poi su vari supporti digitali.

Navigare sicuri: i consigli per gli adolescenti ed i loro genitori

[Telecom 10/06/2010]Internet, per la sua ricchezza e varietà, esercita indubbiamente una forte attrazione sui ragazzi. Navigando tra un link e l’altro si tende tuttavia a perdere la cognizione del tempo. In questo modo si rischia di sottrarre, sempre di più, tempo prezioso ad altre attività come lo studio, le amicizie o lo sport. Così come in un passato non tanto remoto abbiamo capito che era importante limitare la fruizione giornaliera della televisione, così oggi è bene stabilire per i nostri figli, i limiti di una ragionevole dedizione ad Internet. La navigazione prolungata può determinare una dipendenza psicologica degli adolescenti da Internet. Svogliatezza nello studio e sempre minore interesse nel campo dello sport, delle amicizie e del gioco “reale” sono i primi segni e, visto che, un intervento rapido su questo meccanismo può scongiurare effetti davvero spiacevoli, è molto importante che il genitore impari a riconoscere i segnali d’allarme. Eccone alcuni tra i più facili da individuare:

* La stanchezza eccessiva e i cambiamenti repentini nelle abitudini del sonno rappresentano spesso il primo segnale di un eccessivo numero di ore passato al computer.
* Diminuzione dell’interesse per i giochi e le attività abituali, cioè l’abbandono delle abitudini e dei passatempi a cui si è sempre dedicato del tempo, a favore di Internet che si trasforma da svago in una necessità improrogabile (ossessione) che rende insignificante qualunque altra realtà.
* Isolamento dagli amici e distanza delle relazioni autentiche a favore di amici “virtuali”.
* Aggressività, quando i genitori cominciano a fare domande sull’uso di Internet. Di solito accade per difendersi, per timore di eventuali proibizioni, per il senso di colpa dovuto alla loro stessa mancanza di sincerità.
* Profitto scolastico e utilizzo della logica improvvisamente in calo.

Tra gli strumenti utili per limitare l’accesso indiscriminato alla rete e le possibili conseguenze negative della navigazione il primo e fondamentale è sicuramente l’educazione all’uso. Questa è anche la soluzione più impegnativa per un genitore, ma certo la più efficace e insostituibile. Consiste nell’insegnare ai figli l’utilizzo consapevole del mezzo e la condivisione in famiglia di alcune regole chiare. Una specie di codice d’onore a cui attenersi. Come l’identità, anche le storie e i sentimenti possono essere alterati, in modo più o meno verosimile. E’ per questo che i genitori devono essere attenti soprattutto quando i figli raggiungono la difficile età dell’adolescenza. Un mondo artificiale infatti, come può essere quello delle chat, in un momento di grande curiosità e cambiamento, può determinare molti danni a livello psicologico, relazionale, familiare e scolastico.
Come nel mondo “reale” ci sono bulli, che usano violenze fisiche o psicologiche nei parchi o a scuola nei confronti dei compagni turbando la serenità di un gruppo, così esistono persone che, avvantaggiate anche dall’anonimato, usano il web per esercitare la loro prepotenza. Ciò premesso, è bene che i genitori rendano edotti i propri figli sui rischi del contatto con questi soggetti insegnandogli ad ignorare le provocazioni e a rifiutare ogni tipo di rapporto. Nel caso di molestie gravi e/o continuative (cyberstalking) occorrerà avvisare tempestivamente gli amministratori del sito e la Polizia Postale.
Il cyber-pedofilo è un individuo altamente pericoloso, perché ancor più di quanto già avvenga nel mondo “visibile” riesce, in Rete, a mascherare abilmente la propria identità. Inizialmente il soggetto si prodiga ad adescare la vittima e a stabilire un rapporto basato sulla fiducia e sull’amicizia, fingendo, il più delle volte, di avere la stessa età del minore a cui si rivolge. Il contatto avviene per lo più in chat e, inizialmente con discorsi generici e inoffensivi, che tendono però ad appurare se il minore sia solo o non controllato da persone adulte.
In seguito il pedofilo introduce gradualmente argomenti sessuali, per testare la disponibilità del soggetto arrivando anche ad inviare materiale pedopornografico, per incoraggiare l’argomento e quasi a dimostrazione del fatto che tutto ciò è “normale”, sano e condiviso da molti. A questo punto se la vittima avrà mantenuto il contatto, il cyber pedofilo diventerà più assiduo e invadente, aprendo discorsi più intimi atti a stimolare la curiosità sessuale del minore e incalzandolo ad agire, prima solo in rete e poi cercando di avvicinarsi sempre di più, attraverso e-mail e/o sms fino all’estremo tentativo di coinvolgerlo in un incontro non più virtuale ma reale. E’ fondamentale che i genitori parlino di tutto ciò con i propri figli, così come è sempre stato per quello che definiamo “Il mondo reale”. Come in quel caso la frase “non accettare mai caramelle da un estraneo” sintetizza l’educazione alla difesa nei confronti di malintenzionati in cui si può incappare ogni giorno, nel caso della rete, i ragazzi devono essere educati al riconoscimento di possibili “brutti incontri”, in modo da poter richiedere l’immediato e collaborativo intervento dei genitori, che potranno bloccare ogni prevaricazione sul proprio figlio e rivolgersi subito agli organi competenti di vigilanza (Polizia Postale).

A CIASCUNO IL SUO social

[IlSole24Ore 10/06/2010] ATTIVISSIMA SUL MERCATO ZYNGA, LA SOCIETÀ DI GIOCHI FONDATA DA Mark Pincus Facebook attraversa frontiere, culture e stili di vita. Ma non è un continente indefinito. Le applicazioni scelte dagli iscritti alla rete sociale online dimostrano una geografia precisa. E riuniscono le differenti comunità all'interno del social network. A prima vista le statistiche sui 18 giochi più frequentati mostrano una mappa ancora indistinta: il 54% delle persone ha un'età fra 13 e 25 anni e le donne rappresentano il 60% del pubblico.
Eppure, se restringiamo lo sguardo alle singole applicazioni, il panorama è più chiaro. Sul tavolo verde da poker di Texas HoldEm sette giocatori su dieci sono uomini e il 67% ha meno di 35 anni. È un universo prevalentemente maschile. Sorority Life, invece, è un mondo digitale dedicato alla moda e allo shopping: ricostruisce l'ambiente urbano con zone per la casa, l'università, la città, le vacanze. Non sorprende che il 90% degli iscritti siano donne. I videogiochi sono diventati punti di ritrovo per nicchie di pubblico del social network. E hanno abilitato un'economia freemium, in grado di unire servizi gratuiti e a pagamento. Le persone partecipano senza costi alla coltivazione di campi o alle partite di poker. Ma possono acquistare beni digitali per arricchire i loro spazi online. Con Farmville, per esempio, gli agricoltori digitali possono acquistare una valuta elettronica valida all'interno del gioco: versano una somma di denaro (attraverso carta di credito o borsellini elettronici) per ottenere i «Facebook credits». E comprano semi, alberi da piantare, superfici di terreno per ampliare la fattoria.
Il successo dei videogame ha aperto una sfida tra due società per contendersi l'audience del social network. Da tempo domina Zynga: se 80 milioni di persone dedicano tempo all'orto di Farmville, altri 30 milioni di iscritti scelgono le carte da poker di Texas HoldEm. E di recente ha acquistato tre aziende specializzate nei videogiochi. A inseguirla è Playdom, l'officina digitale che ha progettato Sorority Life: grazie a un finanziamento di 43 milioni di dollari, ha comprato sette start up impegnate nel settore multimedia. Eppure, da alcuni mesi, il vento di Facebook soffia con minore intensità nelle vele di Zynga. Tanto che ha stretto un accordo con Yahoo! per trovare un'altra porta di accesso ai suoi mondi digitali.
Luca Dello Iacovo

mercoledì 9 giugno 2010

Anche i social network vanno alla guerra L'esercito sperimenta l'utilizzo di Twitter

[Il Giornale 09/06/2010]

Milano - La guerra si combatte anche su Facebook. E non si tratta di videogiochi. Tra qualche giorno il Corpo d'Armata di Reazione Rapida della Nato di Solbiate Olona darà vita a un'esercitazione in provincia di Lecce. Millecinquecento uomini, cinque navi e dieci aeromobili. Ma non solo, tra armi, elemtti e marmitte ci sono anche chilometri di banda larga, mouse e computer. Una grande simulazione che potrebbe preludere uno spostamento, a breve termine, in uno scenario di guerra. E cosa c'entra Facebook? Ce lo spiega il colonnello Francesco Cosimato, responsabile comunicazione del Comando.

Colonnello, da dove nasce questo interesse dell'esercito per i social network?
Nei teatri di crisi i media di solito sono controllati dalla politica. A noi interessa parlare e raggiungere tutti. Faccio un esempio che non ci riguarda dal punto di vista pratico ma può essere esplicativo. In Iran gli ayatollah hanno tentato, senza riuscire, a bloccare Twitter per arginare la fuga di notizie. Nella nostra esercitazione uno stato ne invade un altro e gli organi di stampa del primo screditano il secondo. In questa nostra simulazione, per la prima volta, inseriamo anche l'utilizzo dei social network che, ormai, sono diventati uno strumento fondamentale, anche in guerra.

Per informare o per informarvi?
Per informare e informarci. Per avereun'idea di quello che pensa la popolazione e anche per raggiungerli con le nostre informazioni.

Durante l'operazione Iraqi Freedom i pc dei marines vennero bloccati per evitare fughe di informazioni strategiche. Voi applicate qualche blocco?
No, la maggiorparte dei nostri ragazzi usano Facebook e Twitter per tenere i rapporti con amici, famiglie e fidanzate. Al massimo possono scrivere che in Afghanistan c'è caldo... Ma non comunicano mai informazioni operative, ovviamente. Non si possono controllare tutte le comunicazioni come avveniva una volta con la corrispodnenza dei soldati. Nei mesi di preparazioni insegniamo ad avere una coscienza informativa che viene poi applicata anche all'utilizzo dei nuovi media.

Colonnello, come sono cambiati il suo mestiere e la guerra in questi ultimi anni?
Lo scenario è cambiato totalmente. Io, all'inizio della mia carriera, facevo l'artigliere e sapevo solo due cose: dove ero dislocato e in che direzione dovevo sparare. Un lavoro culturalmente molto più semplice di quello di oggi. Ricordo la prima esperienza col basco azzurro delle Nazioni Unite, in Somalia nel 1993, da lì è cambiato tutto. Si avvicinavano al check point persone che ci chiedevano acqua, cibo, vestiti e cure sanitarie. Abbiamo imparato. Oggi, tra tutte le nostre mansioni, la sicurezza occupa solo un 20 per cento. Ci occupiamo di cooperazione, di aiuto e persino di sviluppo economico. Non basta, ci occupiamo anche di disarmo.

Stupidi o multitasking nell’era del Web 2.0? Ecco i test

[OneWeb 09/06/2010]

Il libro appena pubblicato negli USA, “The shallows” di Nicholas Carr, da cui è nata la prima grande discussione attorno agli aspetti meno edificanti del rapporto uomo-interfacce, deve aver messo in allarme il popolo di Internet. Tant’è che soltanto 24 ore dopo il New York Times aveva già messo a disposizione due test cognitivi per stabilire il nostro grado di concentrazione. Siamo davvero multitasker, o siamo stupidi come qualcuno comincia a insinuare?

A corredo di una lunghissima e a tratti divertente inchiesta, con protagonista un certo Mr. Cambell, emblematico multitasker alle prese con laptop, smartphone e strumenti Web che ha accettato di farsi monitorare lungo la sua giornata-tipo, il giornale ha allegato ben due test elaborati dalla Stanford University per valutare la nostra concentrazione e quanto siamo multitasking, cioè quanto velocemente ed efficacemente siamo in grado di gestire differenti input e passare dall’uno all’altro.

Nel primo test avrete a che fare con rettangoli rossi e blu, e bisogna stabilire se e quando quelli rossi si sono capovolti. È un test particolarmente noioso, ma se arriverete in fondo uno schema illustrerà la vostra performance paragonandola a risultati migliori e peggiori. Particolare risalto viene data alla capacità di ignorare le distrazioni, qualità che sembra tenda a disperdersi dopo un uso indiscriminato del computer e del Web.

Il secondo test è apparentemente più semplice: bisogna indicare una lettera, vocale (vowel) o consonante (consonant), o se un numero è pari (even) o dispari (odd). Oltre al numero di risposte giuste, conta anche il tempo di risposta.

Attenzione, però. In caso di risultati positivi non urlate al mondo che siete dei perfetti multitasker: secondo i ricercatori, dimostra esattamente il contrario. La tesi di fondo, infatti, è che gli “heavy multitasker” hanno maggiori problemi nel focalizzare l’attenzione e a lasciar perdere informazioni superflue.

Secondo Adam Gazzaley, neuroscienziato dell’Università della California, l’attività interattiva nonstop è un passaggio evolutivo enorme nello sviluppo dell’uomo.

Ma così facendo esponiamo i nostri cervelli a un condizionamento e chiediamo cose che evolutivamente non è scontato sappiano fare. Sappiamo invece che tutto ciò ha delle conseguenze.

Avete provato i test? Non siate timidi: raccontate i vostri risultati. Per onestà, l’autore del blog anticipa i suoi: disastrosi.

I test del NYT

Marco Viviani

Kaspersky, più controllo dei genitori sui social network dei propri figli

[Il Giornale.it 08/06/2010]
Kaspersky società moscovita per la sicurezza online presenta due nuovi prodotti Anti-Virus 2011 e Kaspersky Internet Security 2011. Sono prodotti dedicati al mondo consumer e sono il frutto delle tecnologie più avanzate queste soluzioni permettono di mantenere i PC e le famiglie degli utenti al sicuro, proteggendo le identità digitali dei consumatori e tutte le loro transazioni quando si effettuano operazioni bancarie e acquisti online.
I software sono in grado di monitorare costantemente il sistema per rilevare qualsiasi tipo di potenziale minaccia e prevenire qualsiasi attività dannosa. Queste soluzioni forniscono un isolamento affidabile delle risorse internet sospette, garantendo agli utenti un ambiente digitale sicuro e libero da pericoli. Il sistema funziona in background senza la necessità di interventi continui da parte dell'utente per un corretto funzionamento, che può così godere appieno della propria vita digitale senza preoccupazioni.
Le nuove soluzioni comprendono componenti di reputation services. Ciò significa che le informazioni su un oggetto conosciuto vengono ricevute in tempo reale senza la necessità di analizzare l'oggetto sul PC. Le informazioni provengono dal database di Kaspersky Lab, e sono costantemente aggiornate dagli esperti dei nostri Laboratori. Si tratta di un grande vantaggio perchè tutti i moduli principali delle nuove soluzioni sono aggiornabili. Ciò significa che, nel caso emergesse un nuovo tipo di minaccia, le funzionalità dei prodotti Kaspersky Lab potranno essere aggiornati senza costringere gli utenti a dover reinstallare la soluzione da zero.
Rescue Disk
Una nuovissima funzionalità permette di utilizzare il disco di installazione del prodotto come un disco di ripristino in caso di problemi. Esso contiene una serie di utility per scansionare o riparare un computer infetto evitando di scaricare un sistema operativo avviabile. Un'altra caratteristica consiste nella possibilità di installazione su macchine che sono già state infettate da minacce sofisticate, come i rootkit che tentano di impedire l'installazione di soluzioni antivirus.
Sempre protetti: Sandbox e Navigazione Sicura
A causa di un numero sempre crescente di minacce informatiche i consumatori stanno diventando sempre più attenti ai pericoli che si annidano nel web come malware, furti di identità e della privacy. Questa nuova soluzione non offre soltanto la pluripremiata tecnologia di Kaspersky Anti-Virus, ma incorpora anche nuove funzioni e miglioramenti di quelli già presenti per mantenere l'identità degli utenti e i loro acquisti al sicuro quando navigano in rete. Oltre al firewall di Kaspersky Lab, premiato come il migliore della sua classe da Matousec1, la modalità Navigazione Sicura permette di scansionare ogni connessione a Internet e bloccare automaticamente l'accesso a siti che contengono collegamenti e codici maligni.
Con una protezione anti-phishing migliorata, che aggiunge l'analisi comportamentale oltre alla protezione con firma digitale e una tastiera virtuale, l'online banking, lo shopping e il social networking non sono mai stati così sicuri. Nella nuova versione di Kaspersky Internet Security 2011, la Modalità Protetta per applicazioni consente agli utenti di creare un apposito Desktop sicuro per provare applicazioni o eseguire programmi potenzialmente non affidabili, utilizzando un semplice menu contestuale.
Un ulteriore vantaggio: stop al reindirizzamento
La nuova funzionalità Filtro Geografico fornisce agli utenti la possibilità di bloccare i domini relativi a paesi specifici. Quando questa funzionalità viene attivata, l'accesso alle risorse con nomi di dominio specificati in precedenza non sarà più possibile. Il 65% di tutte le vulnerabilità di Internet provengono da siti attendibili che reindirizzano, a insaputa dell'utente, a siti pericolosi di paesi stranieri. Il Filtro Geografico blocca il reindirizzamento a domini che si trovano in paesi che l'utente ha deciso di bloccare.
Bambini sicuri online: Controllo completo per i genitori
Ci sono anche funzionalità di controllo avanzato gestibili dai genitori. Il nuovo Parental Control permette di limitare l'accesso dei bambini ai siti di social networking, instant messaging (ICQ, MSN) e a programmi specifici. Consente inoltre ai genitori di controllare l'accesso al computer e di limitare il download di file e il trasferimento dei dati personali.
Kaspersky Anti-Virus 2011
Il prodotto fornisce una protezione ininterrotta non solo per i PC, ma anche per l'identità digitale dell'utente. Le pluripremiate tecnologie di questa soluzione lavorano silenziosamente in background senza disturbare il lavoro degli utenti. Offre protezione in tempo reale contro virus e spyware, scansiona siti web e email per individuare codici maligni. Un modulo dedicato è in grado di rilevare le vulnerabilità nel sistema operativo e le applicazioni installate, aiutando a individuare e colmare eventuali lacune di sicurezza mantenendo il sistema protetto. Il Gadget di Windows consente di accedere rapidamente alle funzioni del programma e delle impostazioni.
Maddalena Camera

web 2.0 tools

[Scuola Aperta 09/06/2010]

Impariamo a vedere “geograficamente”
http://www.communitywalk.com/
Un tutorial ? eccolo tutorial 1[/URL tanto per cominciare.
buon lavoro

anche in video qui tutorial 2 sulla destra della pagina.
Ecco il link per Dipity
Ecco il link per trool per i blog per la primaria.
Ecco il link per web x.o web x.o
e i podcast di cui vi ho parlato podcasting
altro sito da consultare education 2.0
ricordatevi che alcuni tools on line chiedono la registrazione gratuita, quindi ID (nome utente) e password DA NON DIMENTICARE ., altrimenti si perde tutto.

lunedì 7 giugno 2010

Alternative A Ning: Guida Alle Migliori Piattaforme Di Social Networking E Ai Servizi Online Per Gruppi

[Robin Good 07/06/2010] Dal 4 Maggio 2010, Ning una delle più famose piattaforme di social networking del web, è esclusivamente a pagamento. Tutte le community gratuite dovranno scegliere se passare alla versione premium del servizio o chiudere del tutto. Come risposta al conseguente aumento di richieste di strumenti alternativi a Ning, questa guida di MasternewMedia vuole fornire un elenco completo di altre piattaforme e di servizi online per gruppi, che potrebbero essere utilizzati al posto di Ning.
John McDonald, vicepresidente di Ning ha parlato chiaramente in un post sul blog ufficiale di Ning che la sua società proporrà nuovi piani di pagamento, efficaci solamente a partire dall'inizio dell'estate, lasciando ai proprietari delle community online ''non meno di 10 settimane'' per provvedere alla conversione o meno.

Se sei il proprietario di una community su Ning, hai davvero poco tempo per pensare se rimanere su Ning o in alternativa, scegliere una delle piattaforme di social network disponibili sul web.

Ci sono alcune piattaforme di social neworking e servizi online per gruppi che hanno le stesse funzionalità di base offerte da Ning alle sue community; tra queste potrai anche scegliere se optare per una soluzione gratuita, a pagamento o open-source.

Non solo. Alcune di queste piattaforme di social networking sono state create in modo tale da permetterti di trasferire facilmente tutti i dati del tuo gruppo preesistente su Ning sulla loro piattaforma senza che ci sia alcun costo aggiuntivo da sostenere da parte tua.

In questa guida troverai una mappa mentale comprensiva, due tabelle comparative ed una serie di mini recensioni che ti aiuteranno a scegliere la migliore alternativa a Ning, in base a quelle che sono le tue esigenze.

Ecco i criteri di valutazione che ho adottato per il confronto tra le varie piattaforme e servizi:
  • Profili dei membri: pagina del profilo personale dove gli utenti possono aggiungere una loro breve biografia, le loro informazioni personali, una loro foto e le loro connessioni nei social media.
  • Blog: blog collaborativo dove gli utenti di un gruppo possono condividere informazioni con tutti gli utenti del gruppo o (se permesso) solo con determinati componenti
  • Forum di discussione: forum personale incorporabile con tutte le funzionalità tipiche dei forum come thread, possibilità di rispondere, di ricerca nel forum e molte altre...
  • Calendario condiviso: calendario per tenere sotto controllo le attività e gli gli eventi a cui partecipano tutti gli utenti del gruppo.
  • Gallerie di Foto: possibilità di caricare e condividere una collezione fotografica all'interno del gruppo.
  • Video: possibilità di caricare e condividere video clip all'interno del gruppo.
  • Gratuito / Premium: possibilità di usufruire delle piattaforme gratuitamente o creando un account pro.
  • Funzionalità extra: funzionalità aggiuntive che ti permettono di fare molto altro grazie alla tua piattaforma di social networking
Se stai prendendo in considerazione la possibilità di passare ad una piattaforma di social networking diversa, per permettere alla tua community gratuita di continuare a esistere nonostante i cambiamenti di Ning, in questa guida di MasterNewMedia troverai molti dati che ti aiuteranno a scegliere l'alternativa a Ning migliore per te, in base a quelle che sono le tue esigenze.








Piattaforme di Social Networking e Servizi Online Per Gruppi - Tabelle Comparative


*Richiede un modulo aggiuntivo.






*Richiede un modulo aggiuntivo.










Piattaforme di Social Networking e Servizi Online Per Gruppi



  1. BuddyPress

    BuddyPress è un plugin per la piattaforma di blogging Wordpress che ti permette di creare un social network online. Utilizzabile gratuitamente BuddyPress migliora il tuo blog in modo che possa supportare le funzionalità standard dei servizi per community come Ning: profili dei membri personalizzabili, blog, forum di discussione, gallerie di foto e di video. Utilizzando uno dei tanti plugin di Wordpress puoi anche aggiungere un calendario condivisibile su BuddyPress per tener traccia delle attività e degli eventi del gruppo. Altre caratteristiche fondamentali di Buddypress sono: stream di attività, condivisione di file e messaggistica privata. Per quanto riguarda l'aspetto estetico del tuo social network creato grazie a BuddyPress, puoi scegliere tra svariati template già pronti per l'uso e assegnare al tuo social network un nome di dominio unico, pagando una piccola tassa.

    http://buddypress.org/





  2. GroupSite

    GroupSite è uno strumento per la collaborazione online che puoi utilizzare per creare il tuo social network. Utilizzabile gratuitamente (ma sovvenzionato dalla pubblicità) o a partire da un costo di 29 dollari al mese, GroupSite cerca di prendere il meglio dalle applicazioni per il social network e dagli strumenti per la collaborazione online, cercando così di fondere gli aspetti migliori di questi due ambiti in un'unica soluzione: profili personalizzabili dei membri, blog collaborativo, forum di discussione, galleria di foto e video, e un calendario condiviso sono le sue funzionalità. Altre caratteristiche fondamentali, che permettono a GroupoSite di distinguersi rispetto ad altri servizi dello stesso genere sono: condivisione di file, approvazione dei membri, statistiche, controllo sui permessi, template pronti per l'uso, email in modalità digest e molte altre.

    http://www.groupsite.com/





  3. Grou.ps

    Grou.ps è un'applicazione per piattaforme social che ti permette di creare e gestire un gruppo online. Gratuito per i primi 100GB di dati trasferiti, ti addebita 0.90 credit (dollari) per ogni ulteriore GB utilizzato per l'archiviazione. Grou.ps possiede tutte le funzionalità standard che ti servono per gestire il tuo gruppo online: profili dei membri, blog, forum di discussione, calendario condiviso, galleria di foto e video. Ci sono anche altre funzionalità, come quella per la condivisione di file, la chat, il controllo sui permessi, con cui poter stabilire e controllare chi ha accesso ai tuoi contenuti all'interno del gruppo, ha la possibilità di creare wiki e molto altro ancora. Alcune particolari funzionalità di Grou.ps sono, quella di condivisione di posizione, con cui è possibile visualizzare i membri del gruppo su una mappa condivisa e quella che ti permettere di raccogliere i contenuti che hai caricato su servizi come Facebook, Twitter ed altri social media, all'interno del tuo gruppo.

    http://grou.ps/





  4. Grouply

    Grouply è un servizio online che ti permette sia di creare un nuovo gruppo sia di aggiungere funzionalità extra a tuoi gruppi già esistenti su Yahoo! E Google Gruppi. Grouply è un servizio gratuito e possiede numerose funzionalità simili a quelle di cui dispongono le community di Ning come: blog, forum di discussione, calendario condiviso e profili dei membri personalizzabili. Altre funzionalità di tale servizio sono: stream di attività, email giornaliere in modalità digest, avvisi in tempo reale, statistiche e template già pronti per l'uso. Gli amministratori possono anche monetizzare il proprio gruppo inserendo i loro stessi annunci o attraverso la condivisione dei ricavi maturati dagli acquisti effettuati dai membri. Non sono disponibili gallerie di foto né di video.

    http://www.grouply.com/





  5. Pligg

    Pligg è un sistema per la gestione di contenuti open-source che puoi usare per creare un sito gestito da più autori, che possieda funzionalità tipiche di social networking e che favorisca il coinvolgimento dell'utente. Creato inizialmente come servizio per la presentazione la valutazione di articoli, Pligg si è arricchito di ulteriori funzionalità social come: blog profili dei membri, messaggistica privata, feed RSS, sempre rimanendo un servizio gratuito. Puoi anche aggiungere ulteriori moduli (gratuiti o a pagamento) che ti permettono di incorporare video clip, gallerie di foto e calendari condivisi compatibili. Template già pronti, sia gratuiti che a pagamento, sono messi a tua disposizione nell'area dedicata al forum di Pligg. Non potrai inserire alcun forum di discussione
    all'interno del sito che avrai creato.

    http://www.pligg.com/





  6. ThatsToday

    ThatsToday è un servizio online che ti permette raggruppare ami e fan allo scopo di lavorare ad un progetto comune condividendo video, foto e creando un blog multi-autore. È completamente gratuito e queste sono alcune delle sue principali funzionalità: profili dei membri, blog, condivisione di foto e video, forum di discussione e calendario condiviso con supporto Google Maps integrato. Altre caratteristiche particolari di ThatsToday sono: la possibilità di integrazione del servizio con Facebook e Gmail, messaggistica privata, condivisione di file, feed RSS e la capacità di integrare tutti i tuoi profili dei social network.

    http://thatstoday.com/





  7. Spruz

    Spruz ti consente di creare gratuitamente un sito con funzionalità di social networking. Blog, condivisione di video, gallerie di foto, forum di discussione, calendario condiviso e profili dei membri rappresentano le funzionalità standard di Spruz. Funzionalità avanzate sono quelle di :condivisione di file, controllo dei permessi, template pronti per l'uso disponibili, chat statistiche e molte altre. Il tuo sito sarà completamente personalizzabile grazie ad un'interfaccia grafica drag-and-drop che ti permetterà di avere il controllo completo sull'aspetto estetico del tuo sito. Per facilitare le transizioni di ex utenti di Ning, Spruz offre uno script apposito che ti permette di trasferire la tua community su Ning sul sito creato grazie a Spruz..

    http://www.spruz.com/





  8. BlastGroups

    BlastGroups è un servizio online che ti permette di creare una community gratuitamente. Puoi impostare specifici controlli sulla privacy in modo da rendere il tuo gruppo privato, pubblico o puoi permettere limitare l'accesso alla community solo a utenti scelti. Le funzioni base di BlastGroups sono: profili dei membri, blog condivisione di video, condivisione di foto, forum di discussione e calendario condiviso grazie alla quale gestire eventi ed attività di gruppo. Altre particolari funzionalità del servizio sono: condivisione di file, strem di attività, messaggistica privata e condivisione di file audio (che tu sarà molto utile, in particolare sei hai una tua band ed hai intenzione di promuoverla).

    http://www.blastgroups.com/





  9. SocialGO

    SocialGO è un servizio web-based che ti permette di creare un tuo social network. Se hai familiarità con Facebook troverai un'interfaccia e delle funzionalità molto simili a quelle di questo sito. SocialGO è disponibile in due versioni: una gratuita, sovvenzionata dalla pubblicità, ed una a pagamento che costa 29 dollari al mese. La soluzione premium di SocialGO ti permette ti permette di inserire i tuoi annunci ed ha altre funzionalità avanzate come quella che ti permette di aggiungere widget sul tuo sito e quella che ti consente di avere una chat live audio / video. Blog personali e di gruppo, ogni membro ha una pagina su cui poter postare e ricevere i commenti degli altri utenti, può condividere foto e video, ciascuno dei profili dei membri è totalmente personalizzabile. Il tuo social network avrà un forum di discussione e grazie ad un calendario condiviso, potrai gestire e tenere traccia degli eventi del gruppo. Altre funzionalità sono: stream di attività, condivisione di file, controllo dei permessi, template pronti per l'uso, API, integrazione con Twitter e Facebook, email di notifica e molto altro.

    http://www.socialgo.com/





  10. Yuku

    Yuku è un servizio gratuito per community che ti permette di crearne una tutta tua, con tutte le funzionalità social utili al tuo gruppo. Le funzionalità standard di Yuku sono le stesse delle community create gratuitamente su Ning: blog, forum di discussione, profili dei membri personalizzabili. Pagando un dollaro al mese potrai aumentare le funzionalità a tua disposizione aggiungendone altre come la galleria di foto, in cui ad ogni foto potrai assegnare dei tag, messaggistica privata, template pronti per l'uso, avvisi in tempo reale, stream di attività, chat e molte altre. Non è disponibile alcun calendario condiviso.

    http://www.yuku.com/





  11. Qlubb

    Qlubb è una piattaforma social che ti permette di raggruppare amici, studenti o colleghi di lavoro in modo da seguire con loro un progetto comune. Qlubb è sovvenzionato dalla pubblicità e completamente gratuito. All'interno di ogni gruppo creato grazie a Qlubb potrai usufruire di un calendario condiviso, di archivi di foto e video e di promemoria automatici degli eventi. Ogni gruppo creato è privato e sicuro, sarai tu a decidere quali informazioni sono accessibili e a chi. Non sono disponibili il forum di discussione, video, blog e i profili dei membri non saranno personalizzabili.

    http://www.qlubb.com





  12. Yahoo! Grouppi

    Yahoo! Gruppi è uno dei servizi offerti dal portale Yahoo! Che ti permete di creare una community online. È un servizio gratuito ed avrai bisogno solo di un account Yahoo! per iniziare. In pochi minuti potrai creare un sito su cui la gente potrà registrarsi e postare sulla ''bacheca'' condivisa con gli altri membri del gruppo. Puoi anche impostare il tuo gruppo in modo tale da consentire l'invio di email e permettere ai membri del tuo gruppo di postare inviando una messaggio email ad una casella di posta dedicata, unica per tutto il gruppo. Alcune delle funzionalità principali di Yahoo! Gruppi sono: calendario condiviso, galleria di foto, sondaggi online e la condivisione di file. Non sono disponibili i profili degli utenti anche se ciascun membro potra personalizzare il suo. Non potrai creare un blog di gruppo né un forum di discussione e nemmeno condividere video.

    http://groups.yahoo.com/





  13. BigTent

    BigTent è un servizio che ti permette di creare e gestire un gruppo online. Potrai decidere se creare un gruppo privato o pubblico per condividere informazioni, eventi e discutere con ciascun membro di un argomento a tua scelta, tutto in modo completamente gratuito. Le funzionalità standard di BigTent sono: condivisione dei file, controllo dei permessi, sondaggi online, funzioni che agevolano la gestione delle sottoscrizioni e dei pagamenti grazie anche ad un'interfaccia web-based. Non sono disponibili profili degli utenti, blog e nessuna funzione per la condivisione di video.

    http://www.bigtent.com/





  14. Elgg

    Elgg è una piattaforma social open-source attraverso cui puoi creare un tuo social network online. Puoi scegliere tra due soluzioni: una soluzione a pagamento che può costarti dai 29.95 ai 49.95 dollari al mese o una soluzione gratuita che scaricare ed installare sul tuo server. Qualsiasi sia la tua scelta queste sono le caratteristiche base di Elgg: profili dei membri, blog, forum di discussione, gallerie di foto e gallerie di video. Potrai utilizzare un calendario condiviso grazie ai tanti plugin offerti dagli utenti del gruppo. Altre funzionalità standard di Elgg sono: messaggistica privata, condivisione di file, la possibilità di creare e gestire un wiki, controllo dei permessi, social bookmarking, stream di attività e molte altre.

    http://elgg.org/





  15. KickApps

    KickApps è una piattaforma social con cui puoi creare un gruppo online, per raggruppare i tuoi amici, gestire il tuo personale o semplicemente per collaborare con i tuoi colleghi. Pagando 39.95 dollari al mese, potrai usufruire delle varie funzionalità di KickApps: blog. Possibilità di condividere foto e video e stream di attività che ti permette di visualizzare in tempo reale, ciò che stanno facendo gli altri membri del tuo gruppo. Ti è permessa la condivisione di file. Il costo di KickApps dipenderà da quante persone visitano il tuo social network online. Non potrai disporre di alcun forum di discussione né di alcun calendario condivisibile.

    http://www.kickapps.com/





  16. Igloo

    Igloo è un servizio per la creazione di community online specifica per il settore aziendale. Puoi creare un gruppo sia gratuitamente, usufruendo di una gamma ridotta di funzionalità, sia scegliere di creare un account premium che parte da un costo di 199 dollari al mese. Le funzionalità di base messe a disposizione delle community di Igloo sono: profili dei membri, blog, galleria di foto, calendario condiviso e forum di discussione. Mentre le funzionalità avanzate per le community create grazie ad Igloo sono: creazione di wiki, valutazioni, sondaggi, statistiche, avvisi in tempo reale, feed RSS, email promemoria, template pronti per l'uso, interfaccia drag-and-drop e molte altre. Non è possibile la condivisione di video.

    http://www.igloosoftware.com





  17. Mixxt

    Mixxt è un servizio alternativo a Ning con cui puoi creare gratuitamente un tuo social network online. Blog, condivisone di video, gallerie di foto, forum di discussione calendario condiviso e profili dei membri sono alcune delle funzionalità standard che il servizio mette a tua disposizione. Mentre le funzionalità avanzate comprendono: condivisone di file, controllo dei permessi, template pronti per l'uso, wiki, email di gruppo, e molte altre. Una versione white-label di Mixxt è anche disponibile per organizzazioni che vogliono avere il controllo dettagliato sulla loro community. Per facilitare la migrazione degli ex utenti di Ning, Mixxt offre anche un altro servizio, Mixxt Importer, uno strumento che ti consente di importare tutti i dati dalla tua precedente community su Ning.

    http://mixxt.com/




Questo articolo è stato scritto in origine da Robin Good e Daniele Bazzano