[La Stampa 09/02/2010] Giovani e genitori navigano sul Web senza "patente"
Safer Internet Day: troppi giovani e genitori inconsapevoli dei rischi della ReteROMA
Giovani e genitori non hanno sufficiente consapevolezza dei pericoli che si incontrano su Internet, anzi entrambi sono troppo sicuri delle proprie conoscenze per evitare davvero le insidie della Rete. È il risultato che emerge da una ricerca condotta da Microsoft in 11 paesi europei, Italia compresa, su 14mila utenti, sia genitori sia minori, presentata in occasione del Safer Internet Day 2010, la giornata europea per la sicurezza in Rete, in programma martedì 9 febbraio, e organizzata da InSafe, la rete europea di cooperazione per la promozione dell’uso sicuro di Internet costituita e cofinanziata dalla Commissione europea con il patrocinio del Ministro della Gioventù in collaborazione con Polizia Postale e delle Comunicazioni e Save The Children.
Secondo l’indagine, il 79% dei teenager europei oggi ha almeno una propria pagina su un social network e il 43% ritiene sia pienamente sicuro postare e condividere informazioni personali attraverso i social media. Al punto da inserire online anche dati e riferimenti particolarmente sensibili: in Italia, ad esempio, il 26% dei ragazzi condivide il proprio indirizzo di casa, il 56% indica il nome della propria scuola, il 76% si scambia foto e video anche di amici e il 59% l’indirizzo di posta elettronica o di instant messaging. Evidentemente anche solo una di queste informazioni, condivisa senza attenzione nel Web, può permettere ad eventuali malintenzionati di aprire un fronte pericoloso di contatto. Ecco perchè quasi due terzi dei teenager europei (63%) sono stati contattati online da sconosciuti, una percentuale che sale al 73% in Italia, la più alta tra i diversi paesi.
Non solo: più del 46% dei ragazzi spesso, spinto dalla curiosità, risponde a persone non fidate. Nonostante queste evidenze, il 59% dei genitori si dichiara sereno sulla navigazione in rete dei propri ragazzi, convinto che sappiano adottare tutte le precauzioni per proteggere e condividere responsabilmente le informazioni online. Tanto che ben il 40% dei genitori italiani non ne controlla i movimenti online o i post pubblicati. Percentuale che cresce se vista attraverso le risposte dei più giovani: per il 66% dei teenager europei, infatti, i propri genitori non fanno nulla per limitare o controllare il loro utilizzo di Internet. Così è anche per il 55% dei ragazzi italiani, mentre solo 1 su 10 ha un sistema di parental control installato sul proprio computer (12%) o utilizza Internet in soggiorno anzichè nella propria camera da letto (15%).
La presunta «tranquillità» dei genitori nasce anche dalla convinzione di saperne abbastanza o molto di computer e Web (lo dichiara il 77% del campione in Italia), ma anche in questo caso i giovani la pensano diversamente e, solo il 56% dei figli, ritiene di avere mamma o papà sufficientemente competenti sulle nuove tecnologie. I risultati dell’indagine confermano quindi l’urgenza di continuare ad investire nella sensibilizzazione sull’uso sicuro di Internet non solo tra le nuove generazioni ma anche verso genitori, insegnanti e tutti coloro che dovrebbero saper guidare e proteggere i ragazzi anche nel nuovo mondo virtuale. Proprio per questo Microsoft è scesa in campo in supporto del Safer Internet Day e del network InSafe, condividendone la finalità di rendere l’educazione alla navigazione responsabile in Rete uno dei più importanti ed efficaci strumenti di protezione e prevenzione dei crimini online.
La settima edizione della Giornata europea, in particolare, prevede una giornata di incontri e dibattiti uniti dallo slogan "Think B4 U post!" (Posta con la Testa) lanciato da un videoclip, in tutte le lingue dell’Unione Europea, per invitare gli utenti a valutare con attenzione le possibili conseguenze di un gesto quotidiano come quello di inserire dati in rete. Verranno inoltre presentati domani al Parlamento Europeo di Strasburgo anche i risultati frutto dell'accordo «Social Networking Principles», firmato con i venti maggiori social network europei, per gettare le basi per un Codice di Condotta paneuropeo per la protezione dei minori.
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