lunedì 11 aprile 2011

Nel 2010 negli Stati Uniti il 70% delle aziende ammette di non aver considerato candidati sulla base di informazioni online

[IlSole24Ore 09/04/2011]

Sul Web ci sono 30 miliardi di pagine nel Web. Il primo canale per audience è Facebook (35,6%). A luglio 2010 risultano 23,835 milioni gli Italiani online, +9,9% rispetto a luglio 2009. Gli utenti attivi sono 10,8 milioni, navigano per 1 ora e 28 minuti al giorno e consultano 166 pagine per persona. Il 43,6% della popolazione italiana con più di 2 anni accede a internet almeno una volta al mese.(Fonte: Audiweb).

Nel 2010 Facebook ha avuto 550 milioni di visitatori nel mondo, 630 milioni di pagine viste. Youtube: 480 milioni di visitatori, 69 milinioni di pagine. Twitter: 96 milioni di visitatori, 6,4 milioni di pagine. Linkedin: 41 milioni di visitatori, 1,9 milioni di pagine. (Fonte Google).

Nel 2010 negli Stati Uniti il 70% delle aziende ammette di non aver considerato candidati sulla base di informazioni online. In Europa: 41% in Gran Bretagna e 16% e 14% in Germania e Francia. Motivi: comportamenti del candidato e commenti, testi inappropriati, commenti negativi nei confronti di colleghi e precedenti luoghi di lavoro. Negli Usa solo il 7% degli intervistati ritiene che i propri comportamenti sul web possano influenzare la ricerca del lavoro, una percentuale che sale di poco, al 13%, nei tedeschi. (Fonte: Microsoft).

Il 36% delle imprese italiane dice di ricorrere all'online per approfondimenti e verifiche sui candidati. I social network influenzano l'esito dei colloqui di lavoro. Tra i motivi della mancata assunzione, una foto non professionale o un profilo inadeguato postati su Facebook o Twitter. Ai social network i selezionatori ricorrono per controlli incrociati sui curricula (51% delle risposte); per verificare referenze e contatti professionali (48%); per accertare attitudini professionali (47%); per informazioni private sui candidati (40%). (Fonte: Adecco).

Il 70% delle Pmi americane ha in programma di ricorrere nel 2011 ai social network per fini promozionali. Il 42% degli intervistati afferma di usare già oggi Facebook, Twitter o entrambi (55% se si comprende anche Linkedin). (Fonte: Techaisle). Twitter nelle Pmi americane è cresciuto e un terzo delle Pmi americane ha incrementato nel 2010 gli investimenti pubblicitari legati ai social media e poco meno della metà (il 46%) ha ipotizzato di aumentare ulteriormente la spesa nel corso del 2011. (Fonte eMarketer).
Il 44% dei consumatori italiani è multicanale, ovvero 23 milioni di persone di età maggiore di 14 anni vivono il processo di acquisto e la relazione con la marca attraverso più punti di contatto e con un ampio coinvolgimento nel processo e nelle decisioni di acquisto.

Internet nel 2010 in Italia è cresciuto del 35% in termini di numero di navigatori potenziali con accesso ad Internet, raggiungendo quota 35,5 milioni, con una forte crescita e preponderanza dei social network diffusi tra il 77% dei navigatori, quota identica agli Usa.

I consumatori si informano sempre di più utilizzando Internet. Il 39% dei consumatori italiani nel 2010 ritiene che i siti dedicati ai confronti tra i prodotti siano le fonti di informazioni più rilevanti, seguite dai siti delle aziende (33%) e dalle opinioni di altri utenti su forum, blog, social network (32%) a dimostrazione del fatto che la dimensione sociale ha sempre più un impatto rilevante. (Fonte: Osservatorio Multicanalità di Nielsen, Connexia e School of Management del Politecnico di Milano).

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