giovedì 13 gennaio 2011

Quora, il social network che ti risponde

[Digital.it 13/01/2010]

Se i social network attuali garantiscono una grande interazione ma sono poco ricchi di contenuti autorevoli, se al contrario siti come Wikipedia sono in grado di saziare la sete di conoscenza di molti ma non garantiscono quella flessibilità e quell'interazione che ormai sul Web sembra diventata una "condicio sine qua non", cosa può esserci di meglio se non un social network dedicato alla conoscenza?

Quello che si annuncia come il perfetto punto d'incontro tra un'enciclopedia aperta e collaborativa e un tradizionale network sociale si chiama Quora e, nonostante si presenti ancora in fase sperimentale, ha già raggiungo i 500.000 utenti.

Il progetto nasce dalle menti di due protagonisti in arrivo da Facebook, che hanno pensato bene di creare una specie di aggregatore di domande e risposte, un po' come già visto con servizi quali Yahoo! Answers o Ask.com ad esempio, ma con un'autorevolezza e una struttura che rendano tutti i contenuti meno slegati tra loro rispetto a quanto può accadere agli occhi degli utenti per alcuni dei siti di questo tipo già esistenti in Internet.

Su Quora si incontrano quindi esperti e utenti in cerca di risposte, con i primi pronti a rispondere alle più disparate domande dei secondi, secondo un meccanismo di scambio delle conoscenze che a ben vedere è il motore stesso della cultura e della civiltà da sempre, il tutto sullo sfondo del Web e delle sue mille potenzialità.

I numeri sono in costante crescita e testimoniano la validità dell'idea, ma con l'aumento della popolarità c'è il rischio che il progetto possa sfuggire di mano, lasciando spazio a spammer o a semplici buontemponi che, un po' per gioco un po' per il gusto di provocare, potrebbero mettere in discussione l'autorevolezza del servizio. Per questa ragione, l'obiettivo del team che lo gestisce è quello di salvaguardare le caratteristiche che hanno fatto finora crescere Quora, come spiega il co-fondatore Charlie Cheever:

Abbiamo varie misure per garantire sempre un'alta qualità di contenuti. Non è un problema semplice, e la soluzione non sarà un unico cambiamento che per magia renderà tutto perfetto.

Tra le novità di cui si parla ci sarebbero dei meccanismi modificati per il sistema di voto e dei feedback, mentre gli amministratori dovrebbero poter beneficiare di strumenti più potenti per la moderazione dei contenuti e della stessa community.

Tuttavia, l'impegno maggiore sarà quello di riuscire a mantenere una base di utenti in grado di inserirsi nello spirito del progetto e contemporaneamente di "formare" quanti di avvicineranno in futuro nel seguire in maniera corretta le regole stabilite dai fondatori. In tal senso, fra i piccoli cambiamenti da apportare a Quora si parla proprio di educare i nuovi utenti circa le policy e le linee guida del sito, di migliorare i meccanismi di voto e feedback, così come gli strumenti a disposizione di revisori e amministratori.

Qualcuno direbbe che il rischio di veder aumentare contenuti inappropriati e comportamenti poco costruttivi non è altro che il rovescio della medaglia guadagnata con la crescente popolarità. Quindi né più né meno di quanto già affrontato in passato da siti come Wikipedia e altri progetti assurti ai grandi numeri di Internet e più volte chiamati a difendere un'autorevolezza tanto preziosa quanto delicata da difendere.

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