venerdì 21 gennaio 2011

Come cambieranno i social media nel 2011

[21/01/2011 Web Copywriter] Con oltre 550 milioni di utenti su Facebook, 65 milioni di tweets postati al giorno su Twitter e 2 miliardi di visualizzazioni video su YouTube, i social media sono diventati una parte integrante della vita di ognuno di noi. Ma questo è solo l’inizio.

Negli ultimi due anni abbiamo assistito alla nascita dell’integrazione dei social emdia su nuove applicazioni e device, all’abbassamento delle barriere all’accesso alla tecnologia, alla pervasività del mobile e all’analisi del ROI sui social media (inteso soprattutto come ROE, return on egagement).

Il 2011 sarà contrassegnato da nuovi sviluppi che plasmeranno la materia stessa dei nostri comportamenti, della nostra cultura e della nostra identità.

  1. I social media diventeranno pervasivi. In seguito al successo dei social media esploderà il numero dei provider di applicazioni, widget, servizi di analisi del sentiment, ma anche società di consulenza nella gestione centralizzata delle presente corporate sui social media, con relative pianificazioni, strategie creative, esecuzioni di campagne.
  2. Le aziende integreranno i feedback provenienti dai social media nei loro processi decisionali. Nel 2011 un numero crescente di aziende finalmente andrà oltre l’uso dei social media come mero strumento di costruzione di awareness o di customer support. Come organizzazioni sociali, le aziende useranno il motore sociale per effettuare decisioni strategiche più consapevoli, perseguire gli obiettivi aziendali, pianificare le vendite, sviluppare nuovi prodotti. I managers evolveranno e nasceranno nuove forme di leadership. Vedremo nuove aziende che si focalizzeranno sui clienti e l’ambiente di lavoro, sulla scorta dell’esempio di Zappos e Amazon.
  3. Il mobile diventerà il nostro ponte sul mondo. Il 2010 è stato l’anno in cui le infrastrutture, la tecnologia ed il design hanno avuto convergenza nel mondo del mobile. Per la prima volta, le vendite di smartphones hanno sorpassato quelle di PC desktop e notebook; le applicazioni iPhone e iPad hanno registrato più di 7 miliardi di download, e ricerche di mostrano come l’accesso all’email via mobile stia crescendo vertiginosamente mentre declina sul computer. Nel 2011 il fenomeno si consoliderà, e la frequenza d’uso scalerà i numeri. Utenti, aziende, providers, editori si concentreranno su nuove soluzioni e servizi pensate per essere consumate via mobile. Il mobile doverrà l’estensione naturale della nostra esistenza, l’appendice tecnologica che ci aiuterà ad interagire con il mondo. Dal social shopping in mobilità alle transazioni senza carta, dai check-ins alla gestione della nostra salute in real time, il mobile divverà il punto di intersezione tra tutte le interazioni tra persone, tra persone e aziende e tra le persone e le informazioni in the cloud.
  4. I video saranno dappertutto. Con il precipitare dei costi di distribuzione dei video e la sempre più elevata accessbilità alle piattaforme di vidoe management, l’utilizzo da parte delle aziende dei video su più device crescerà significativamente. L’engagement degli utenti per i video continuerà a crescere. Nell’ottobre 2010, sono stati visualizzati 5.4 miliardi di video, di cui 2 miliardi su Facebook. Oggi gli utenti sono capaci di riprendere video in HD con i loro smartphone. La user experience dei video amatoriali è molto simile a quella dei video professionali, visto l’incremente singnificativo della qualità dei video (almeno dal punto di vista della qualità delle immagini). I video si inseriranno nella catena del valore dei prodotti: le aziende li utilizeranno per presentare al meglio i loro prodotti, i consumatori per recensirli.
  5. Il prossimo grande social network non sarà un network. I social network hanno trasformato le abilità dell’uomo, così come il trasporto moderno ed il telefono hanno fatto negli ultimi 150 anni. Ma hanno anche cambiato la nostra vera struttura relazionale, appiattendo i vari livelli di intimità che abbiamo con le varie persone nella vita reale. Nei prossimi anni vedremo la crescita di applicazioni e piattaforme per community dinamiche, engaging, facili da usare come Diaspora, Path e Looppa, che riproducono molto meglio la reale struttura delle relazioni (diversi livelli di intimità e confidenza tra i vari cerchi di amicizia/conoscenti/colleghi) e che permettono di conseguenza una migliore gestione delle relazioni online. Le persone ora cercano maggiore personalizzazione, autenticità, diversi livelli di privacy, contestualizzazione all’intero dei social network. Per gli utenti tutto questo significa la possibilità di creare comunità più piccole, più intime, legate a contesti più delimitati nei quali il proprio grafo sociale ed il proprio lifestream possa applicarsi meglio. Per le aziende, invece, questo significa avere la possibilità di creare esperienze più legate al brand, più dinamiche ed engaging sulle loro properties online, senza dove far affidamento a realtà esterne e molto dispersive come Facebook. Ancor di più le aziende dovranno pensare come delle media companies. E creare nuove tipologie di relazioni, più forti e durature, e costruite su community che creano reale valore per gli utenti.
  6. Il ROI verrà ridefinito. La maggior parte delle aziende non ha idea di come calcolare il ROI sui social media. Dal momento che le aziende passeranno dalla fase di “dobbiamore essere sui social media” alla fase di “vogliamo usare i social media”, dovranno andare oltre al conteggio di likes e di commenti per valutare il ritorno sui social media. Le azioni sui social media dovranno allinearsi agli obiettivi di business, i progetti dovranno diventare concreti in termini di vendite e la strategia sui social media dovrà contribuire a rafforzare l’approccio marketing dell’azienda.
  7. La psicologia dell’uomo sta cambiando. Se fino ad ora la psicologia umana è cambiata molto lentamente, aspettiamoci nell’immediato futuro che non sarà più così. La nostra percezione del tempo, della geografica e dell’età sta cambiano in fretta. Ora con iternet i cittadini possono far valere la propria voce, poichè hanno gli strumenti per fare rete e creare una massa critica. I consumatori possono connetersi facilmente e scambiarsi opinioni sui prodotti e sui servizi acquistati. Le relazioni tra utenti e tra utenti e aziende stanno cambiando molto velocemente: gli utenti diventano ambassador, ipercritici, suggeritori, commentatori, co-partecipatori dei prodotti.
  8. I cittadini si mobiliteranno. Con la possibilità di informarsi facilmente, connettersi e mobilitarsi, assiteremo ad una crescita nell’attivismo dei cittadini auto-organizzati. Il valore passerà della tecnologia all’”infrastruttura umana”. Wikipedia e FireFox nascono dalla capacità di creare valore di alta qualità attraverso l’organizzazione e la connessione di persone. Molte altre stanno crescendo (Causecast, OpenIDEO, It Gets Better) e ciascuno di noi ci avvicinerà ai gruppi che sente più vicini.
  9. La social intelligence e la questione della privacy diveranno temi caldi. Dal momento che saremo sempre più connessi, e che i nostri dati finiranno sempre più nelle mani di giganti come Apple e Google, la social business intelligence e la questione della privacy saranno un tema molto caldo. Wikikeaks e Do Not Track sono stati dei casi esemplari in questo senso. Tutte le aziende ora vogliono sfruttare le opportunità offerta dal web di collezionare sempre più dati sugli utenti e sui clienti. Anche se questi dati possono essere utilizzati per offrire user experience più personalizzate e profilate di grande valore sia per le aziende che per gli utenti, la linea che delimita l’uso e l’abuso dei dati è molto sottile. Le aziende raccoglieranno dati da più fonti possibili (PC, mobile e offline) ed è possibile che assisteremo a battaglie legali sull’uso consentito/illegittimo di tali dati.
  10. Il ruolo dei social media strategists evolverà. I giorni gloriosi in cui i social media strategists arrivavano alla celebrità da un giorno all’altro (e con un’esperienza professionale molto relativa) finiranno per sempre. Il ruolo dei social media deve essere quello di intersecarsi all’interno della struttura organizzativa e dei processi, e apportare a risultati tangibili. Nel 2011 gli strategists dovranno sporcarsi di più le mani, selezionando i tools più adatti, analizzando i dati, integrando social widgets, educando l’organizzazione, instillando nelle persone l’approccio sociale e relazionale al business, plasmando la cultura aziendale alla cultura della relazione. Disegnare processi, pianificare strategie, gestire vari stakeholders e eseguire progetti estesi e complessi saranno competenze necessarie. Le fonti di ispirazione saranno le digital agencies più specializzate e le aziende piccole ma più innovative.

Nel 2011 vedremo peranto un consolidamento dei trends già presenti nel 2010 (più utenti su Facebook, più video, più social widgets, più mobile, più applicazioni) ma anche significativi cambiamenti (i social media stanno cambiando la nostra psicologia ed i nostri comportamenti, dal momento che si stanno sempre più integrando nella nostra vita quotidiana). Le aziende modificheranno la loro struttura interna ed i processi decisionali; i consumatori cercheranno di razionalizzare e nello stesso tempo dare maggior senso e rilevanza alla loro esperienza online (e via mobile) ed ai loro rapporti.

Liberamente tratto da 10 Ways Social Media will Change in 2011

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