lunedì 3 ottobre 2011

Rivoluzione Facebook: pronti?

[L'Espresso 30/09/2011] Stavolta l'ambizione dell'ex ragazzo prodigio, multimiliardario, Mark Zuckerberg non ha remore: vuole trasformare il suo Facebook nello specchio totale della vita degli utenti. E' questa la funzione Timeline, appena resa disponibile sul social network più famoso al mondo.

«La cosa più innovativa mai vista sul web», secondo Zuckerberg. «La maggiore minaccia alla privacy degli ultimi tempi», replica Marc Rotenberg, direttore dell'Electronic privacy information center.

Timeline stupisce e spaventa perché è un diario automatico e condiviso: raccoglie e mette in bell'ordine cronologico tutti gli eventi, fatti, foto e notizie che l'utente pubblica. Un'enorme autobiografia digitale aperta agli "amici" del network. Timeline diventerà il nuovo Facebook: per ora è una funzione opzionale, ma dall'8 ottobre sarà attiva per tutti.

«Fino ad oggi qualsiasi nuova attività entrava a far parte della pagina home che mostra tutte le attività del gruppo di amici. D'ora in poi invece, ogni nuova attività andrà immediatamente a far parte di Timeline, ma non entrerà nella pagina delle attività degli amici a meno che l'utente non decida di farlo», ha spiegato Zuckerberg.

«I grandi eventi che riguardano il singolo utente saranno nella parte centrale della pagina, mentre lateralmente ci sarà spazio per colonne con eventi collaterali e altre attività; inoltre sarà possibile raggruppare le attività in sezioni differenti».

Timeline non si limita a mettere in ordine cronologico gli eventi pubblicati dall'utente d'ora in avanti. No, va oltre: si presta a essere subito un diario e un album dei ricordi passati. Possiamo cliccare su una data qualsiasi e aggiungervi immagini, informazioni su come ci sentivamo all'epoca, il lavoro che facevamo, "questa è un'immagine di quando i miei genitori erano ancora vivi", "ecco il mio quarto compleanno", "nel 1998 ho cambiato di nuovo lavoro" e così via. Dalla nascita al presente. L'utente può sempre indicare gli amici con cui condividere certe informazioni.

Timeline diventerà il nuovo profilo Facebook gradualmente: dal 4 ottobre sarà così per tutti. Ma è già possibile attivare la nuova funzione, per provarla subito. Il modo più rapido è scrivere "sviluppatore" nel motore di ricerca in alto, su Facebook, cliccare su quest'applicazione e abilitarla. Clic poi su "Crea applicazione". Dobbiamo fingere di crearne una, per impersonare il ruolo di sviluppatori di Facebook e quindi provare Timeline. Scriviamo un nome a caso per la nostra fittizia applicazione, poi scegliamo il comando "OpenGraph". Facebook ci proporrà quindi di adottare Timeline. Accettiamo ed eccoci subito catapultati nel futuro del social network. Gli esperti di privacy temono che s'innescherà un processo pericoloso: le persone condivideranno aspetti della propria vita sempre più intimi. «Agli utenti si dovrebbe concedere di decidere di partecipare ai cambiamenti che Facebook crea, ma il social network non dà questa opzione. Semplicemente continua a marciare nella sua direzione e gli utenti devono acconsentire», protesta Rotenberg, in una lettera alla Federal trade commission americana (come la nostra Antitrust).

«Ogni volta che Facebook cambia qualcosa, bene o male impatta sui nostri comportamenti e sui nostri schemi mentali», aggiunge Charlene Li, analista indipendente fondatrice dell'osservatorio Altimeter. A conferma che il tema non vada sottovalutato.

Perché Facebook lo faccia, rischiando le polemiche, è presto detto. «Potrà lanciare pubblicità ancora più finemente personalizzata sui gusti e le attività dei propri utenti», spiega Sean Corcoran, analista di Forrester Research. Obiettivo, 5,8 miliardi di dollari di ricavi nel 2012, contro i 3,8 miliardi previsti nel 2010.

«Ma non è solo un fatto di soldi puro e semplice», aggiunge Whit Andrews, analista di Gartner. Bisogna ricordare infatti che Facebook ora ha il primo vero rivale: Google+, il social network di Google, che ha aperto al pubblico la settimana scorsa. «Con Timeline lo scopo di fondo è intrappolare l'utente in Facebook», dice Andrews. «Come puoi andartene altrove, infatti, quando lì trovi la storia di tutta la tua vita?».
Alessandro Longo

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