martedì 28 dicembre 2010

L'origine dei nomi dei principali social network e servizi del web 2.0

[The Daily bit 28/12/2010]

In un noto spot televisivo di qualche anno fa Sylvester Stallone salvava i passeggeri di una lussuosa nave da crociera da un attacco di criminali, respinti i malintenzionati in passamontagna, una ragazza chiede il nome al suo eroe, ma Stallone rispondendo “Bubi” perde il suo fascino e viene immediatamente schernito da tutti i presenti. Il significato dello spot è chiaro: il nome fa la differenza.

Nell'ambito del marketing il naming è un fattore decisivo per comunicare efficacemente un prodotto o un servizio: deve rimanere impresso, avere personalità ma anche essere pronunciabile e leggibile. Inoltre mentre alcuni aspetti, come il logo o il packaging, possono mutare nel tempo, il nome rimane sempre costante. E' il tratto a cui, negli anni, verranno associati i valori legati al brand. Se si parla di servizi web la scelta deve tenere conto anche del fatto che il nome dovrà diventare un dominio ed essere ottimizzato anche in quest'ottica.

Vi siete mai chiesti come sono stati scelti i nomi dei servizi web più diffusi?
Ecco di seguito spiegate le origini del nome dei alcuni servizi e social network del web 2.0.

Picasa

Il servizio di photo-sharing e software acquistato da Google nel 2004 da Idealab prende il nome dall'assonanza con il nome del pittore Pablo Picasso e dall'unione delle parole “mi casa” (“la mia casa” in spagnolo) e “pic” abbreviazione della parola inglese “picture” (“immagine”)[1].

Flickr

Il nome del più diffuso sito di condivisione di foto è caratterizzato dall'assenza dell'ultima vocale. L'omissione della “e” nella ultima sillaba non solo ha introdotto un fattore novità ma è addirittura diventato uno dei trend in fatto di “nomi 2.0” (si pensi ad esempio a Tumblr oppure a Flattr ).
Tuttavia la scelta è stata casuale e non frutto di particolari strategie di brand naming, semplicemente il proprietario di flicker.com non era intenzionato ha cedere il dominio! [2]

Twitter

In un'intervista rilasciata al Los Angeles Times[3], Jack Dorsey, uno dei fondatori della piattaforma di microblogging, ha spiegato che la scelta della parola è avvenuta sfogliando il dizionario, il termine “twitter” grazie alla sua definizione fu quello che mise tutti d'accordo: "a short burst of inconsequential information" e "chirps from birds". Fu subito ben accolto l'evocativo riferimento al mondo degli uccelli a cui è associato anche il logo.

Google

In origine Larry Page e Sergey Brin battezzarono il loro motore di ricerca BackRub per la rilevanza data dal sistema ai backlink per la valutazione della qualità di un sito. In seguito il nome fu cambiato in Google che deriva da googol ovvero il numero intero esprimibile con 1 seguito da 100 zeri, un riferimento all'immensa mole di informazione che il motore può gestire.

Wikipedia

Il nome Wikipedia deriva dall'unione del termine “enciclopedia” e “wiki” il termine hawaiano che significa “veloce” ormai utilizzato per indicare un sito in cui i contenuti possono essere modificati dagli utenti.

Amazon

Il fondatore Jeff Bezos ha scelto inizialmente il nome cadabra.com e in seguito Amazon, ovvero la traduzione inglese di Rio delle Amazzoni. Bezos ambiva a creare il più grande flusso di vendite online e per questo ha scelto il nome del più lungo fiume al mondo.

Facebook

Facebook è il termine inglese che indica gli annuari con le foto e le informazioni base su ogni studente che alcuni college e scuole americane realizzano ogni anno per conoscere le persone del campus.

Anobii

Il nome Anobii deriva da Anobium Punctatum il nome latino di uno dei tarli del legno e della carta, un insetto che ama corrodere gli scaffali in legno delle grandi biblioteche.

Note

1. http://www.digitaljournal.com/article/259383
2. http://www.flickr.com/groups/central/discuss/532/
3. http://latimesblogs.latimes.com/technology/2009/02/twitter-creator.html

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