[Wired.it 30/03/2010]Hey, tu, devo dirti una cosa! Nel passaparola sta il segreto del successo di una campagna sui social network. L’abbiamo sentito dire nel corso della Marketing Conference 2.0 a Parigi, organizzata dal della ESCP Europe Business School. Una due giorni di incontri dedicati a definire, analizzare, studiare, la bussola del web. Niels Andres, Brand Science Institute, la racconta così “questa conferenza è diversa, per i contenuti. I relatori non sono higt executive, ma i responsabili diretti dei progetti che qui vengono illustrati e condivisi”.
La Marketing and Social Media Conference 2.0 nasce sei anni fa, ad Amburgo, in Germania, proprio dedicata al nascente fenomeno del Word Of Mouth, il passa parola. Si chiamava allora "International Word of Mouth Marketing Conference", per diventare oggi un forum aperto agli esperti di social media ed advertising di tutto il mondo.
Il Web 3.0 si è affacciato a Parigi, in diversi interventi dei relatori, che hanno cominciato a puntare l’attenzione su quello che il web sarà domani. "Il web 3.0 è tutto cio che è “location based”, " dice Nils Andres. E le teorie a riguardo sono tante, e non sempre in linea fra loro. Sarà perché siamo all’alba di questo nuovo giorno del web? "Io credo che la vera forza del 3.0 sia la sua capacità di puntare al coinvolgimento diretto delle persone " a darci questa chiave di lettura è Alex Giordano, fondatore di NinjaMarketing x, unico media partner italiano della MC 2.0 "Mi riferisco alla possibilità che ciascuno ha di farsi imprenditore di se stesso, proprio sfruttando le risorse offerte dalla rete. Le piccole e micro imprese possono utilizzare il web per crescere in maniera concreta, per me questo è il web 3.0, fare di ogni individuo un soggetto attivo " quisque faber fortune sue, per dirla con i latini.
"Noi non comunichiamo con le persone, noi comunichiamo con delle social people lo dice Joshua Benton, professore ad Harvard, scende più nel dettaglio, e definisce i termini della relazione che anima il web 3.0. Le "social people” a cui il web comunica lui le vede come dei giovani Neo, degli abitanti della Matrix, a cui viene concesso di togliere il velo alla realtà, per vedere le connessioni che la reggono. Nel futuro che lui preconizza, e che vede nel web lo strumento essenziale, il mondo virtuale e quello reale saranno comunicanti, perché l’uno avrà mappato e referenziato l’altro. “il web 4.0 avrà nei cellulari lo strumento principale, per la sua capacità di connettere data e mediadata con le persone, ed i posti, le cose, il tempo. E’ questo il cambiamento a cui dobbiamo prepararci”
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