venerdì 26 febbraio 2010

Rivoluzione in corso nel campo dei contenuti e del social sharing

[PMI-dome 26/02/2010] Grande rivoluzione - sebbene annunciata - nel mondo dei contenuti online. La pervasività dell’informazione diventa fattore evolutivo della rete e i meccanismi divulgativi ad essa associati

Cosa succede se l’evoluzione della rete vede come protagonisti le piattaforme di social networking, non solo come fattore aggregativo e sociale ma anche come straordinario strumento di pervasività divulgativa?

Una rivoluzione dietro l’angolo che tanti avevano previsto ma di cui nessuno aveva saputo quantificare dimensione e peso.

A darci un’indicazione di massima sulle tendenze in corso è ricerca edita da Gigya (piattaforma per la Social Optimization for online business) che afferma come il sistema virale e il meccanismo del classico passaparola tra gli utenti della rete (facendo uso della posta elettronica) sia stato superato dalla condivisione di link e notizie su piattaforme sociali, prime fra tutte Facebook.

Un ribaltamento della classifica avvenuto in soli pochi mesi.

Se infatti alla fine dell’ultimo quadrimestre del 2009 era ancora la posta elettronica ad essere il sistema virale più efficiente, attraverso il meccanismo “ti segnalo una notizia”, a febbraio del 2010 è Facebook l’HUB principale della condivisione e della segnalazione ad amici di notizie, video e link da non perdere.

Se dunque il concetto di condivisione rimane medesimo, è lo strumento e l’effetto di molteplicità dell’informazione che cambia.

Anche l’approccio è diverso e il processo di interazione cambia in maniera sostanziale.

Se prima il navigatore comunicava in modalità 1 a 1 – o comunque 1 a un numero ristretto di amici con un messaggio diretto di posta elettronica – ora l’utente, iscritto a Facebook e “always connected” alla piattaforma di Social Network più famosa al mondo, condivide l’informazione con un click, inserendo la notizia di proprio interesse all’interno della propria bacheca, in modalità broadcast.

Cercando di analizzare il processo di interazione, la dinamica è profondamente diversa.

Infatti se nel modo “posta elettronica” la parola spesa implicava un tipo di interazione (scrivere una mail agli amici, selezionando uno ad uno i più interessati alla notizia) ora l’utente di Facebook diffonde la notizia di proprio interesse e la condivide all’interno del proprio network verso le connessioni attivate, senza però fare una selezione dei destinatari.

Saranno gli afferenti al mini network del segnalatore a decidere se quella notizia – assieme a mille altre segnalate da “n” altre connessione attive – è di proprio interesse o meno.

E’ un cambiamento di non poco conto, presupponendo una logica di diffusione, propagazione, percezione, scelta e azione che divergono (posta elettronica vs sharink link) l’una dall’altra.

Ma torniamo ai dati della ricerca.

Secondo Gigya oltre il 50% dei link “shared” sono diffusi via Facebook. Il fenomeno al quale stiamo assistendo vede inoltre un'altra grande rivoluzione in corso: quella di Facebook come applicativo sulla rete Single Sign-on.

In altre parole Facebook sta diventando anche la principale piattaforma di autenticazione verso altre piattaforme di Social Sharing e non solo.

Non è infatti una scoperta che con l’account di Facebook si possono divulgare e replicare le notizie segnalate sulla pagina personale direttamente su altre piattaforme quali Twitter, Digg ecc.



Se questo può apparire fattore secondario agli occhi di molti osservatori, nella realtà quotidiana la possibilità di evitare un lavoro doppio, triplo se non quadruplo di inserimento notizie e divulgazione di link su molteplici piattaforme diventa invece elemento determinante: osiamo dire quasi una Killer Apllication.




Il semplice fattore "tempo risparmiato" è scatenante e determinante nella scelta dell'utenza.

Il secondo strumento più utilizzato per divulgare le notizie è Twitter, con un 29% di Broadcasting links attarverso il microblogging.

Dati importantissimi che dimostrano come in poco tempo si stia rivoluzionando il modo di utilizzo della rete e dei suoi strumenti.

Cambiamenti repentini che obbligano ad una serie di profonde riflessioni e di urgenti aggiustamenti nel marketing on-line e nella scrittura delle informazioni on web.


Se dunque la posta elettronica è ancora uno strumento “pilastro” della rete, è pur vero che esso sta assumendo altre funzioni, per altri scopi e – paradosso dei paradossi – sta diventando il lato lento della rete (o meglio, torna ad assumere quella funzione originaria datale alle origini della rete), perché esistono soluzioni più veloci, pervasive e virali che ne hanno preso il posto.

Luca De Nardo

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