Facebook, social network per eccellenza, ha deciso di mettere a disposizione delle aziende HP, Intel e Dell i dati dei suoi oltre 500 milioni di utenti – foto, video, aggiornamenti di stato – conservati nei nuovi data-center e server di Prineville, nell’Oregon. Non solo, recentemente, sempre dagli Stati Uniti, si è appreso che alcune applicazioni dell’Iphone violerebbero la privacy degli utenti, mettendo a disposizione delle aziende i loro dati.
Insomma, per la tutela della privacy non tutto dipende da noi, però qualcosa in nostra difesa possiamo fare. Per prima cosa si può scaricare la guida “Social network: attenzione agli effetti collaterali” redatta dal Garante. La guida, redatta in termini non tecnici, è disponibile in italiano e in inglese e può essere richiesta anche in formato cartaceo all’indirizzo ufficiostampa@garanteprivacy.it. In secondo luogo si dovrebbe cercare di “postare” meno informazioni personali possibili e bandire assolutamente i dati cosiddetti sensibili, come l’orientamento politico, sessuale, religioso.
Men che meno, poi, bisognerebbe pubblicizzare i propri averi e i propri minorenni (figli, nipotini). Attenzione poi ai falsi profili: persone che rubano l’identità di personaggi noti o di semplici utenti. Una volta “pescato” un proprio falso sosia, comunicarlo al social network e alla polizia postale.
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