[Travel 2.0 11/06/2010]No, non è il nome di un nuovo progetto di noi del blog Travel 2.0, ma è gioco di parole per riassumere con termini diversi il progetto realizzato dalla Corona (famosa azienda produttrice di birra) che lega il settore turistico alla tutela dell'ambiente col Web 2.0 come tramite.
Il progetto in questione si chiama "Save the Beach" ed è nato nel 2008 con lo scopo di promuovere la conservazione e la tutela delle spiagge in Europa.
Dopo due anni, il progetto è approdato in Italia con un'iniziativa del tutto particolare: la costruzione a Roma, nei giardini antistanti a Castel Sant'Angelo del cosiddetto "Save the beach Hotel", ovvero un albergo alto otto metri, lungo 12 e largo 10.
Che cosa c'è di strano?
Le pareti del "Save the beach Hotel" sono state costruite interamente con rifiuti provenienti da diversi Paesi europei e recuperati, in grande misura sulle spiagge, comprese quelle italiane.
Alcuni numeri? Oltre un milione e mezzo tra manichini, giocattoli e bottiglie di plastica sono la "calcina" delle pareti di questo particolarissimo hotel
L'albergo ha aperto i suoi battenti il 5 giugno e la prima ospite è stata la modella Helena Christensen, già impegnata nella tutela dell'ambiente.
Come si lega il Web 2.0 all'albergo ecologico? Semplice, il progetto si è diffuso a macchia d'olio tramite i Social Media, in primis Facebook, dove la pagina "Save the beach" conta quasi 30000 persone e diversi migliaia di commenti e post in bacheca.
Inoltre, sempre tramite Facebook è stato indotto un concorso su chi sarebbe stato il primo ospite, oltre alla Christensen, a dormire nell'albergo ecologico.
Manco a dirlo, l'iniziativa ha avuto un successo clamoroso, scatenando utenti Facebook e blogger a partecipare e risvegliando tra migliaia di persone una coscienza ambientalista che troppo spesso viene dimenticata.
Che il turista 2.0 sia più vicino all'ambiente?
Michele Amadori
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