Con le modifiche apportate alla definizione di breaking news per il premio Pulitzer si segna una definitiva nuova era del giornalismo. Il fenomeno esiste da anni, si chiama reporter diffuso o anche citizen journalism, tutti termini che indicano che il web grazie alla sua modalità democratica di condivisione dei contenuti dà la possibilità a chiunque di fare del giornalismo. Bastano uno smartphone, una fotocamera e una connessione per rendere noto al pubblico un evento a cui si sta assistendo. A fare da padrone in questo panorama c’è sicuramente Twitter, 160 caratteri e possibilità di aggiornamento continuo permettono di dare una notizia, corredata di foto, in pochi secondi. Le prove ci sono state in occasione delle recenti rivoluzioni in nord Africa, durante le quali le notizie arrivavano dagli account Twitter delle testate ufficiali, ma ancor di più da quelli privati dei giornalisti. Vanno poi ricordati i 12 fotoreporter che la CNN ha sostituito con le immagini scattate dagli utenti. Sulla stessa linea l’ultimo lancio dello shuttle, la cui immagine che ha girato il mondo è stata scattata da una persona comune con un normalissimo smartphone dal finestrino dell’aereo su cui stava viaggiando.
Da una parte le varie testate giornalistiche si sono dovute adeguare alla nuova tendenza, se non avessero fatto così avrebbero chiuso da tempo. Il 2009 è stato infatti un anno di forte crisi anche per le testate più importanti, che si sono trovate a fare i conti con mancate inserzioni pubblicitarie ed è per questo che fra il 2010 e il 2011 c’è stata un’inversione di rotta, i grandi media tradizionali si sono accorti che il web era una nuova opportunità e hanno cominciato a frequentarlo in maniera massiccia. Dall’altra parte i social non hanno potuto fare a meno di cogliere la palla al balzo. In particolare Twitter ha dedicato una sezione proprio a chi il giornalismo lo fa di mestiere ed è costretto ad utilizzare Twitter con lo scopo di farsi ascoltare e diffondere. È nata così la sala stampa, una sorta di pagina tutorial rivolta ai giornalisti, per insegnare loro ad utilizzare al meglio Twitter. Si chiama Newsroom e contiene le sezioni:
- Report, per cercare informazioni attraverso vari livelli di approfondimento, sia le più recenti che quelle di archivio.
- Engage, indicazioni su come raggiungere e coinvolgere gli utenti Twitter con la presentazione di case history di successo.
- Publish, strumenti e aiuti per una pubblicazione più efficace.
- Extra, link e risorse utili esterni a Twitter.
- Security, informazioni su come preservare l’account da intrusioni esterne.
Facebook ha invece dedicato una Fan Page al giornalismo, si chiama Facebook + Journalism e qui i giornalisti possono condividere i propri contenuti o incontrarsi per discutere argomenti e confrontarsi.
Nessun commento:
Posta un commento