venerdì 23 dicembre 2011

La comunicazione ai tempi dei social network: i ragazzi italiani sono i più a rischio

[Marketing arena 22/12/2011]

Dopo le tele­vi­sioni a cri­stalli liquidi e quelle al pla­sma, e tante altre tec­no­lo­gie che si posi­zio­nano come inno­va­zioni sul mer­cato, si è giunti in una nuova era, e in una straor­di­na­ria rivo­lu­zione digi­tale, volta a modi­fi­care le moda­lità di vita, di pen­siero e di lavoro.

I nuovi media danno luogo ad una moda­lità comu­ni­ca­tiva, intesa come con­tem­po­ra­nea e reci­proca par­te­ci­pa­zione attiva dei par­te­ci­panti ad un pro­getto comune di comu­ni­ca­zione, che si svi­luppa secondo per­corsi natu­rali e crea­tivi e quindi non programmabili.

La tec­no­lo­gia digi­tale tende a cam­biare la natura dei mass-media, nel senso che da una situa­zione in cui le infor­ma­zioni ven­gono sospinte verso l’utente, si passa ad una in cui sono gli utenti ad atti­rare a sé le infor­ma­zioni.
L’interattività dei nuovi media, in que­sto ambito, tende a tra­dursi nella capa­cità dei sistemi di acco­gliere le richie­ste dell’utente e di sod­di­sfarle contestualmente.

Ci si chiede quindi se l’utilizzo di inter­net possa essere fina­liz­zato a scopo edu­ca­tivo, cer­cando un modo inno­va­tivo e “social” per avvi­ci­narsi ai ragazzi di oggi, cer­cando cioè di par­lare come loro, dando nel con­tempo delle linee guida con cui vei­co­lare il loro com­por­ta­mento nella rete, pre­ve­nendo i rischi che ogni ambiente “sco­no­sciuto” comporta…

Da una ricerca euro­pea con­dotta su un cam­pione di 25.142 ragazzi dai 9 ai 16 anni in 25 Paesi euro­pei, finan­ziata dal Safer Inter­net Pro­gramme della Com­mis­sione euro­pea, emerge un dato impor­tante: i ragazzi ita­liani risul­tano quelli più vul­ne­ra­bili nella sco­perta del mondo 2.0, ini­ziando tardi, rispetto alla media dei ragazzi euro­pei, a navi­gare in Rete, dive­nendo poi però i più assi­dui fre­quen­ta­tori (quasi tutti si con­net­tono in rete, più della metà tutti i giorni).

Paral­le­la­mente, ci tro­viamo a dover far fronte anche ad un’altra con­sa­pe­vo­lezza: si dif­fonde, in maniera espo­nen­ziale, l’utilizzo dei social tra­mite smart­phone, che diventa una situa­zione rischiosa in quanto meno con­trol­la­bile. A dif­fe­renza degli altri Paesi, i ragazzi ita­liani inol­tre dif­fe­ri­scono per non avere accanto geni­tori o inse­gnanti che rie­scano ad edu­carli al mondo di inter­net e a ciò che esso com­porta. Unire, in altre parole, pas­sione e con­sa­pe­vo­lezza.

Nasce spon­ta­neo chie­dersi dun­que: Come si può edu­care e accom­pa­gnare i ragazzi ad un uso sicuro del web?
A rispo­sta di que­sta domanda Tele­com Ita­lia rea­lizza un pro­getto volto pro­prio alla sen­si­bi­liz­za­zione dell’importanza di avere con­sa­pe­vo­lezza nel web.
Con Navi­gare Sicuri, Tele­com Ita­lia si pone da tra­mite con le fami­glie ita­liane cer­cando di spie­gare di que­sto magico mondo di Inter­net, che però può risul­tare illu­so­rio e peri­co­loso, se non lo si affronta con i giu­sti stru­menti.
Per que­sto motivo ha deciso di orga­niz­zare GENITORI VS FIGLI– Alleati sicuri o sicuri rivali?, una round table che pone a con­fronto gli edu­ca­tori e i figli cer­cando di spie­gare rischi e risorse della rete, creando un canale di comu­ni­ca­zione in cui entrambe le parti pos­sano espri­mersi e dialogare.

Cristina Bando

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