La ricerca di People per Terre des Hommes | |
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ROMA Come vedono i new media i bambini? E quanto i genitori sono in grado di capire e normare il rapporto, spesso “caldissimo” dei loro figli con i media? Sfide, criticità e suggerimenti sono contenuti nella nuova ricerca svolta da People, società di ricerche di mercato di Milano, per Terre des Hommes con il contributo di Google, Vodafone Italia e Fondazione Ugo Bordoni. Il primo dato che emerge dalla ricerca è che si inizia sempre più da piccoli ad utilizzare i nuovi media: il 40% dei bambini naviga su Internet prima dei 10 anni, il 60% dopo; ci si iscrive ai social network molto prima dell'età minima (13 anni per Facebook), infatti degli intervistati il 16% lo ha fatto addirittura prima dei 10 anni. Il 30% usa già il cellulare prima dei 10 anni. Per i più piccoli la Rete è un mezzo di scarsa importanza, su cui il controllo dei genitori è piuttosto elevato. Anche i social network entrano nella quotidianità solo dopo i dieci anni, ma per i più grandi rivestono il ruolo di palestra della socializzazione. I ragazzi mostrano consapevolezza dei rischi per la sicurezza in cui si può incorrere nella frequentazione di social network e tale consapevolezza determina, per esempio, la loro scelta su quale social network utilizzare e per quale fine. I ragazzi tendono a tutelarsi non accettando richieste di amicizia da parte di sconosciuti. La fruizione del cellulare sembra essere molto più libera rispetto ad altri media, per nulla limitata temporalmente. Il controllo dei genitori in questo caso sembra mancare, se non per gli aspetti di tipo economico. Per i più grandi lo strumento diventa imprescindibile nella quotidianità e la relazione che si costruisce si può descrivere per analogia con la relazione con il "cuccio". Tv e videogiochi sono i media che i bambini utilizzano con maggior coinvolgimento e con sessioni anche piuttosto lunghe, che avvengono spesso in assenza dei genitori. Il mezzo perde invece attrattiva nella pre-adolescenza, quando si tende a privilegiare la navigazione e la socializzazione via Web. La ricerca ha analizzato in dettaglio anche il ruolo dei genitori nell’accompagnare e normare l’utilizzo dei mezzi da parte dei figli. I due terzi dei genitori intervistati dichiara di conoscere bene come il proprio figlio utilizza la tv, la percentuale si riduce decisamente quando si parla di Internet, cellulare e soprattutto Facebook. La maggioranza è preoccupata dall’avvento dei nuovi media perché non si sente sufficientemente competente per tutelare i figli dai rischi dei new media e impongono loro molti divieti e regole di utilizzo, senza però essere sempre in grado di argomentarli. Vi sono, però, anche quelli contenti che i propri figli sappiano destreggiarsi con i nuovi strumenti e lo vivono come un segnale tangibile delle capacità dei ragazzi I permissivi vedono la tecnologia come una normale conseguenza dei tempi e lasciano che i media riempiano il tempo libero dei ragazzi, senza richiedere impegno ai genitori. La ricerca "Bambini e Nuovi Media" è stata presentata a margine della premiazione del "Child Guardian Award 2010", dedicato alle imprese che tutelano l’immagine dei minori, coniugando il rispetto dei diritti dell'infanzia con un linguaggio comunicativo efficace. Con l'occasione è stata presentata anche la campagna Mondiale "Io proteggo i bambini" che si terrà dal 7 al 21 novembre. |
giovedì 28 ottobre 2010
I nuovi media visti dai bambini
[La Stampa 28/10/2010]
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