mercoledì 30 dicembre 2009

L'impero dei Social Network

[Wired 29/12/09]

Volete avere una rappresentazione visiva di quanto i Social Network (leggi ormai Facebook) abbiano conquistato il mondo? Date un'occhiata alla mappa mondiale dei social network creata dal blogger italiano Vincenzo Cosenza e vi renderete conto dell'ovvio: la piattaforma di Zuckerberg sta inesorabilmente invadendo la maggior parte dei continenti.

Ne abbiamo parlato con l'autore del grafico che, dopo la prima versione risalente allo scorso giugno, molto apprezzata dalla Rete, ha sfornato una nuova edizione, con dati aggiornati a dicembre 2009, altrettanto citata sul Web. Cosenza, 38 anni, si occupa di marketing in Internet per una grande realtà internazionale e per questo motivo è molto interessato allo studio dei comportamenti sociali in Rete.

Wired: Come hai realizzato la mappa?
Vincenzo Cosenza: Ho utilizzato i dati di traffico dei siti internet provenienti da Alexa e da Google Trends for Websites . In questo modo si può individuare qual è il sito di social networking preponderante in ogni Paese. Poi, con ManyEyes , tool online che consente la visualizzazione grafica dei dati numerici, ho creato la mappa interattiva, che può essere facilmente condivisa su varie piattaforme.

W: Quali sono le principali differenze con quella che hai realizzato a giugno?
VC: Ciò che salta all'occhio è come Facebook stia colonizzando il mondo intero e stia intaccando alcune sacche di resistenza locali: fino a qualche mese fa in India Orkut non aveva rivali, adesso è stato spodestato da Facebook, che tuttavia non riesce ad attecchire in Russia e Cina, dove si continuano a preferire piattaforme locali. Invece Camerun, Costa Rica, Repubblica Domenicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua hanno lasciato Hi5 per Facebook, che comincia a penetrare anche nel mondo arabo ai danni di Maktoob.

W: In Italia Facebook è leader incontrastato. Dietro cosa c'è?
VC: A molta distanza troviamo Netlog e Badoo, due social network pensati per un pubblico giovane che vuole fare nuovi incontri e amicizie, piuttosto che ricostruire e tenere vivi legami già esistenti. Al momento Facebook non ha rivali nel nostro Paese.

Wired: In nessun Paese predomina Twitter, di cui si parla e si discute molto. Come mai?
VC: Twitter ha dati di traffico risibili rispetto a quelli di Facebook, nonostante le sue pagine possano essere visitate anche dai non iscritti. E' ancora all'inizio ma mediaticamente ha avuto un riscontro importante grazie al fatto che è stato lo strumento con cui i dissidenti iraniani hanno fatto conoscere al mondo le loro proteste e la repressione del regime e perchè, soprattutto negli Usa, molti vip lo usano per comunicare con i fan.

Wired: A proposito di Iran, lo hai lasciato fuori dalla tua rappresentazione, a differenza di giugno. Come mai?
VC:
A giugno in Iran il network principale era Facebook. Ma poi la piattaforma è stata censurata, e quindi i dati disponibili sono alterati e poco attendibili.

Wired: Facebook si sta costruendo un impero mondiale. E qualcosa di cui preoccuparsi, dal punto di vista dell'omologazione, o lo vedi come un'opportunità?
VC: Non credo che il problema sia l'omologazione: Facebook è semplicemente la piattaforma che al momento sta rispondendo meglio alle esigenze di comunicazione delle persone nella maggior parte delle aree del mondo. Non ha torto Zuckerberg quando lo paragona al telefono di qualche decennio fa: è un mezzo che sta entrando nella quotidianità di milioni di persone sparse per il globo, che lo usano con gli scopi più svariati. Il problema non è l'omologazione ma semmai la privacy, come spesso viene fatto notare da più parti: chi ha un profilo su Facebook, in tutto il mondo, deve rendersi conto di essere in uno spazio semi-privato ed avere la consapevolezza che ciò che pubblica online può essere visto anche da chi non dovrebbe.

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